Quando suona un sassofono le guerre si scordano si scoppiare, i temporali di urlare e le disperazioni si dimenticano di addolorarsi.
Anche solo da queste poche righe, riportate sulla quarta di copertina, è evidente la poesia e l’emozione che contiene la scrittura di Pino Roveredo. Questa settimana parleremo proprio del suo nuovo romanzo, intitolato Ci vorrebbe un sassofono, pubblicato da Bompiani. La storia del dolore e della rabbia di una donna.
La protagonista di Ci vorrebbe un sassofono è Claudia. Poco più di quarant’anni, alle spalle ha una vita difficile e una figlia di nome Giada. Claudia si trova inchiodata al capezzale dell’ex marito malato, immobilizzata dall’amore per una figlia che non comprende il suo dolore e da un residuo senso del dovere. Enrico è stato un marito terribile: l’ha tradita, abbandonata, umiliata.
In ospedale, tra la visita di un medico e le cure di un’infermiera, Claudia ripercorre il calvario del proprio matrimonio. Al marito chiedeva semplicemente di rispettare le promesse fatte, onorarla e rispettarla, lui ha disatteso tutto, anche l’umana pietà. E a Claudia non resta che sognare la melodia di un sassofono in grado di portarla lontano, in un luogo luminoso e felice.
Eppure in Ci vorrebbe un sassofono non c’è solo la storia della protagonista, ma anche di tutti quei personaggi che Claudia ha incontrato lungo il percorso. Pino Roveredo conosce molto bene le difficoltà dell’esistenza e nei suoi romanzi racconta spesso gli ultimi; fra queste pagine conosciamo una moltitudine di umanità. La prostituta Silvana, che non vuole sentir parlare di felicità. L’amico d’infanzia Luciano, uomo dal cuore buono e proprio per questo bistrattato. L’amica Marisa che si è vendicata di un uomo violento. Forse, fra tutti questi personaggi, il più commovente è lo sconosciuto che Claudia un giorno incontra per caso sul treno. È lui, pur nel suo dolore per la scomparsa dell’amata, a lasciare nel lettore la speranza: il vero amore, quello che fa vivere in simbiosi, esiste, lui ne è testimone. Pino Roveredo è un poeta moderno. La sua scrittura provoca e cura ferite. Incredibile la capacità, già dimostrata in un precedente romanzo intitolato Caracreatura, di immedesimarsi nei panni di una madre. Claudia non scappa da quella camera d’ospedale perché è la figlia Giada che le chiede di stare accanto al padre morente; pur di non dare un dolore alla figlia, Claudia porta dentro di sé una sofferenza terribile.
Un romanzo arrabbiato, una storia dura che vi spaccherà il cuore.
Image Source: Pixbay – Bompiani