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Nutrizione come prevenzione: l’incontro con Amalia Bruno

by Federica Livio
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Mangiare sano, mangiare bene. Il tema è più che ami attuale e almeno una volta nella vita ciascuno di noi ha riflettuto sulla propria alimentazione, tentando di individuarne gli aspetti migliorabili. Abbiamo consultato una ragazza laureata in Dietistica, Amalia, per farci chiarire alcuni aspetti chiave sulla nutrizione, che spesso è prevenzione di molte malattie. Ecco la sua intervista, che può essere utile a tutti noi per imparare qualche trucco alimentare da applicare subito!

  • Ciao Amalia, come ti sei avvicinata a questo ambito di studi e a questa professione?

Ciao, mi sono avvicinata a questa professione un po’ per caso e dopo essere stata indecisa sul mio futuro per tutto l’ultimo anno delle superiori. Fin da bambina volevo fare un lavoro che fosse “utile alle persone”, sì proprio utile, che per me voleva dire che le aiutasse a stare meglio. Ho seguito studi scientifici fin dalle superiori con l’idea di iscrivermi a Medicina. Ma negli anni mi sono appassionata sempre più al tema della nutrizione e, nella scelta del percorso universitario, ho deciso di provare il test per Dietistica. Era il giusto compromesso tra l’essere utile e ciò che mi interessava studiare. Ed è andata bene. L’ho superato ed eccomi qui. Mi sono laureata nel Novembre 2017 e nel Gennaio seguente mi sono iscritta alla Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana, per avere un percorso più completo e approfondito anche se già abilitata alla professione.

  • Qual è, secondo te, l’aspetto più affascinante del mangiare sano?

Sono due gli aspetti che mi affascinano. Il primo è che mangiare sano, insieme ad una giusta attività fisica e ad uno stilenutrizione di vita corretto, ci permette di prevenire tante malattie. Può essere ormai risaputo e banale, ma è la cosa che più mi ha fatto capire che era questo che volevo fare nella vita, che questo lavoro mi avrebbe permesso davvero di essere utile. Mi ha fatto capire che occuparsi di nutrizione vuol dire fare prevenzione, che è un aspetto della sanità per me fondamentale. Il secondo aspetto è che mangiare sano è molto più semplice di quanto si possa credere. Spesso le persone sono spaventate dall’idea di affrontare una dieta o un percorso di educazione nutrizionale perché pensano che implichi il rinunciare a molti cibi, alla vita sociale e alle cene con gli amici. Ma quando viene spiegato loro il significato di una corretta alimentazione, e quando poi iniziano a seguire le indicazioni giuste, restano stupiti di quanto in realtà sia semplice (o almeno più semplice di quanto loro pensassero).

  • Di cosa non puoi proprio fare a meno a livello alimentare?

Della varietà. Non mi piacciono la monotonia e gli schemi fissi.  Mi piace inoltre cucinare e provare piatti nuovi, inventandomi ricette tutte mie. È un hobby che mi permette anche di rilassarmi nei periodi più intensi.

  • Per noi che mangiamo spesso fuori casa, quali sono le regole per non esagerare e per assumere tutti i principi nutritivi necessari?

La gestione dei pasti fuori casa è uno dei temi che più si affronta quando si parla di alimentazione, perché ormainutrizione anche il lavoro spesso lo impone per questioni di tempo. La regola generale è variare, tenendo in mente la “Regola del piatto sano”: ogni pasto dovrebbe essere composto da una fonte di carboidrati (pasta, pane, patate, riso e sostituti), una di proteine (carne, pesce, formaggi, legumi, affettati, uova) e dalla verdura. A questo aggiungiamo ovviamente l’acqua e i grassi, principalmente dal condimento, ed eventualmente la frutta (se non la si usa come spuntino). Questo in linea generale, ma bisogna tenere conto anche dove si mangia. Qualcuno riesce a portarsi il pranzo da casa (e quindi l’organizzazione potrebbe essere più facile), altri hanno a disposizione una mensa aziendale (e anche qui più o meno si riesce a variare), altri ancora optano per ristoranti o bar. Qui forse è più difficile gestirsi, ma non impossibile: anche un panino può essere un buon pasto! Se si varia la farcitura, alternando gli affettati, i formaggi o il tonno, e si aggiunge della verdura, si riesce ad avere un pasto completo. Oppure si possono usare i piatti unici: riso con gamberetti e zucchine o un’insalatona con del pane o dei grissini sono degli esempi molto semplici di piatti completi ma gustosi.

  • Premettendo di essere onnivora e senza allergie o intolleranze, quali alimenti vanno evitati, o comunque non abusati, da una donna trentenne che conduce una vita dinamica ma un lavoro piuttosto sedentario?

Diciamo che con queste premesse e in assenza di patologie, non c’è nulla da eliminare. In una dieta sana, bilanciata e variegata possiamo introdurre tutto nelle giuste porzioni e frequenze settimanali. Il consiglio che posso dare è di non saltare i pasti e di introdurre magari degli spuntini “spezza fame”, così da non arrivare affamati ai pasti principali e quindi rischiare di eccedere nelle porzioni. Sicuramente poi il movimento aiuta. Anche se il lavoro è sedentario, ci si può sgranchire durante la giornata con dei piccoli accorgimenti: mettere il cestino o la stampante lontani dalla scrivania, fare le scale, andare in bagno al piano superiore/inferiore, parcheggiare un po’ lontano dall’ufficio o dal supermercato, effettuare piccoli spostamenti a piedi. Insomma, si può sfruttare qualsiasi momento!
A questo è sempre bene abbinare un’attività più strutturata e duratura, come una passeggiata a passo svelto, jogging, nuoto o la palestra.

Grazie Amalia, ci hai aperto gli occhi su temi chiave come prevenzione, varietà, stile di vita sano. Sarebbe bello approfondire!

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