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L’arte sconosciuta del volo: storia di un segreto

by Diletta Cecchin
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L'arte sconosciuta del volo

Corse a perdifiato in bicicletta. Primi amori e prime dichiarazioni. Estati trascorse giocando tra i campi e segreti custoditi nell’animo per decenni. L’arte sconosciuta del volo, di Enrico Fovanna, pubblicato dalla casa editrice Giunti, racconta le due facce dell’infanzia, quella oscura e quella luminosa, come una luna che strega e ammalia. Dopo più di vent’anni di assenza, Fovanna torna al romanzo regalandoci una storia italiana potente e originale. 
Siamo nel 1969 a Premosello, piccolo paesino piemontese, di cui lo stesso autore è originario. Il protagonista de L’arte sconosciuta del volo è Tobia. Un ragazzino di otto anni, intelligente e di buoni sentimenti, ma anche fragile. Fisicamente più piccolo dei suoi compagni di classe, anche perché ha saltato la classe prima, Tobia viene spesso aggredito da Gioacchino, un bambino che oggi definiremmo un bullo. Gioacchino prende in giro Tobia per la sua delicatezza, perché non è molto abile nello sport e perché per lui Tobia, che non si sottomette al suo indiscusso potere, è una sfida. A volte le parole di scherno si trasformano in violenza fisica: una pallonata nel basso ventre, una scazzottata…  
Dopo questi episodi Tobia esprime un unico desiderio, che Gioacchino sparisca. Purtroppo questo accade. Il corpo vieneL'arte sconosciuta del volo ritrovato dopo mesi, il 1 novembre, su una strada di campagna. Da questo momento L’arte sconosciuta del volo assume delle tinte noir. Infatti pochi mesi prima era stata ritrovata un’altra ragazzina, anche lei assassinata. A Premosello si diffonde il terrore: ormai è evidente che per le campagne si aggira un mostro. L’orrore tocca soprattutto Tobia, che viene colpito da un devastante senso di colpa e vede le certezze intorno a lui crollare. Nulla potrà più tornare come prima, soprattutto se di questi terribili fatti viene incolpata una persona che Tobia sa essere assolutamente innocente.  
L’arte sconosciuta del volo è un romanzo che racconta un’infanzia che non c’è più. Quegli degli anni Sessanta, in cui i bambini erano spesso liberi di affrontare la vita autonomamente, meno protetti dai genitori rispetto ai loro coetanei di oggi. Ma questa liberà a volte si tramutava in solitudine, eccessive responsabilità, segreti troppo grandi e pesanti per gravare sulle fragili spalle di un ragazzino di otto anni.
Una scrittura semplice. Il lettore viene immediatamente trasportato a Premosello, grazie al discorso diretto. I fatti ci vengono narrati da Tobia, che conosciamo ormai adulto, divorziato e demotivato dal lavoro e dalla vita in generale; Tobia è riportato indietro nel tempo, appunto a quel 1 novembre 1969, da una telefonata che lo convince a ritornare nel piccolo paesino circondato dalle montagne e dal fiume Toce. 
L’arte sconosciuta del volo è un romanzo da leggere per ricordare che “tutte le strade che contano passano dalla paura”.

Image Source: Pixbay.it – Giunti.it

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