Consapevolezza, partecipazione, comunicazione, ironia, apertura. Questi sono i tratti che a mio avviso caratterizzano il nuovo femminismo. Il movimento nato tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, oggi sta vivendo una nuova fase di grandi e positivi cambiamenti. Testimoni sono i diversi saggi sull’argomento che negli ultimi mesi sono apparsi fra gli scaffali delle librerie. Ne ho selezionati tre per voi. Tre letture che ci aiuteranno a diventare donne, e uomini, più consapevoli. Studio, impegno, passione stanno dietro a Parità in pillole, di Irene Facheris, pubblicato da Rizzoli. L’autrice si occupa di formazione, parità di genere e diversity. È presidente dell’associazione Bossy, che dal 2014 tratta tematiche come gli stereotipi di genere, sessismo, femminismo, diritti LGBTQ+. Ha iniziato a parlare di femminismo sul suo blog e attraverso i social. In particolare, vi consiglio di seguire la sua pagina Instagram CIMDRP, dove con professionalità ed ironia vi racconta libri, eventi, tematiche del mondo femminista e non solo.
Il sottotitolo di Parità in pillole è impara a combattere le piccole e grandi discriminazioni quotidiane. La parte più difficile è proprio modificare la nostra forma mentis. Quella, in parole povere, che ci porta a pensare che il macellaio deve essere per forza un uomo e la segretaria una donna, che la donna debba rispondere a dei canoni estetici e l’uomo non possa manifestare una certa emotività. Il libro però non parla esclusivamente di uomini e donne, ma di parità in senso ampio: bianchi e neri, etero e omosessuali…Di femminismo quotidiano parla anche il volume Bastava chiedere, scritto da Emma e pubblicato da Laterza. Emma, fumettista e ingegnera informatica francese, con ironia e anche un pizzico di leggerezza, illustra quelle situazioni in cui una donna si sente dire da un uomo bastava chiedere. Torniamo a casa dal lavoro e troviamo la cena da preparare, i panni da stendere e il letto da rifare; se facciamo notare al fidanzato/compagno/marito di turno la situazione, spesso ci sentiamo rispondere bastava chiedere! Questo libro non è solo vignette e risate, ma tratta di un tema fondamentale: il carico mentale. Spesso sulle spalle delle donne, oltre ovviamente al lavoro, grava anche l’intera gestione famigliare. Tutti danno per scontato che siano le donne ad occuparsi della casa, della spesa, delle pulizie e dei figli. E quando non sono direttamente loro a farlo, devono gestirne l’organizzazione, appunto chiedere. Infine un libro che ci ricorda che tutti, uomini e donne, dovremmo definirci femministi. Perché dal livello di femminismo di una società dipende la nostra quotidianità. Si tratta del saggio Non sono femminista, ma… di Clara Campi, pubblicato da Underground?. Clara Campi, oltre ad essere un’autrice, è un’attrice e una stand up comedian, molto attiva sui social, perché la comunicazione è fondamentale! Perché la parola femminismo fa paura? Una donna può non essere femminista? Clara Campi risponde a queste domande e a molte altre, nel suo nuovo libro, in cui raccoglie sketch comici tratti da diversi spettacoli. La festa delle donne, che le femministe tanto odiano, è passata. Invece delle mimose, ora è meglio comprare un libro. Leggerlo e poi regalarlo ai fidanzati, mariti, figli e fratelli. Perché il femminismo non è un battaglia solo femminile, ma dell’intero genere umano.
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