In cima a una scala a chiocciola c’è una stanza, in cui un tempo si allevavano canarini. Una stanza lontana dal resto della casa, un po’ isolata, un po’ remota. Un giorno la stanza è stata svuotata, rinfrescata, sono stati portati un letto e una televisione. Da quel momento, quella è diventata la stanza di Giulia Contini, protagonista e autrice del libro di cui vi parlerò questa settimana, intitolato appunto La stanza dei canarini, pubblicato da Bompiani.
La stanza dei canarini narra una storia italiana e femminile. Il romanzo ci racconta due Giulie. Una Giulia bambina, figlia prodigio, in grado di ottenere ottimi risultati in tutto quello in cui si cimentava. Brava studentessa, brava ballerina, brava scrittrice e anche brava giocatrice di burraco. Durante l’adolescenza, questa Giulia però lascia spazio a una ragazza afflitta e tormentata, che improvvisamente si scopre nella media, non più prima della classe in tutto.
Giulia lentamente si ripiega su se stessa. Non prova più passione per nulla e vorrebbe cambiare scuola. Pochissime amicizie, i nuovi compagni incontrati al liceo classico la disgustano, ricordandole costantemente cosa non è più, cosa voleva dire splendere di luce propria. Eppure ad un certo punto la svolta. Il cambiamento avviene quando Giulia incontra Adele, vicepreside e professoressa nella sua classe. Giulia si innamora perdutamente e follemente, tanto da simulare un tentativo di suicidio pur di attirare l’attenzione dell’oggetto del suo amore. Da questo momento le protagoniste de La stanza dei canarini diventano due: Giulia e Adele. Giulia che rincorre Adele. Adele che ascolta Giulia. Le due donne sono coinvolte in un sentimento che potrebbe essere scandaloso, ma che viene raccontato con così tanta naturalezza e delicatezza, da trasformarsi in genuino e umano. La stanza dei canarini è il primo romanzo di Giulia Contini. Un’autrice che fa parte di una nuova generazione di scrittrici donne (avevamo già parlato di Valeria Parrella, Emanuela Canepa, Viola Ardone, solo per citarne alcune), che ci fa dire finalmente che la scrittura non è più un mestiere da uomini. Scrittrici che non parlano solo alle donne, in grado di raccontare storie universali, in cui ovviamente per una donna è più facile rispecchiarsi, ma che non escludono gli uomini dalla lettura. La stanza dei canarini racconta l’amore, i legami, i sentimenti ingarbugliati ma necessari.
Image Source: Pixbay – Bompiani