La scorsa settimana abbiamo pubblicato una recensione sul divertente libro Vabbè. Mi sono fatta di peggio, iconica rassegna di esperienze disastrose in ambito sentimentale e sessuale, edito da Prospero Editore. Oggi abbiamo voluto fare una chiacchierata con le autrici, Laura Scaini e Giulia Nardo, ragazze che, come noi, ogni giorno si trovano a dover orientarsi nella giunga di casi umani che è la vita.
- Ciao Laura e Giulia, complimenti per l’idea originale. Quando e come vi è venuta?
Laura: Ci è venuta quando vivevamo insieme a Bologna e ci confrontavamo sulle varie vicissitudini grottesche a tema sentimentale/sessuale che ci vedevano, nostro malgrado, protagoniste. Vabbè. Mi sono fatta di peggio era il nostro modo per ridere delle nostre disgrazie. Un giorno ci siamo chieste se fossimo le uniche a vivere in modo ironico i fallimenti amorosi, da qui l’idea di aprire una pagina Facebook sull’argomento.
Giulia: Era un periodo molto fecondo in termini di avventure amorose e sessuali. Eravamo nel fior fiore degli anni, affamate di esperienze ma decisamente ingenue. Un mix letale. Vabbè. Mi sono fatta di peggio era diventato un mantra ogni volta che bisognava capitolare. Una sera d’estate, mentre stavamo rivangando le ultime esperienze, abbiamo deciso di creare, per gioco, questa pagina. Non potevamo immaginare l’eco che avrebbe poi avuto.
- Spesso le persone tendono a nascondere questi piccoli disastri subiti, ma parlarne è terapeutico. Cosa ne pensate?
Laura: Parlare è un modo per sfogarsi; ridere di questi piccoli drammi è un modo per neutralizzarne gli effetti negativi. Non è per niente semplice, però. Possiamo dire che se dal piangere si passa al ridere, si è già a più di metà dell’opera!
Giulia: Spesso ci si vergogna, o si racconta solo la mezza messa per non passare per ingenue. Capire che invece, soprattutto nelle relazioni amorose, si possono prendere dei gran abbagli, penso possa farci sentire un po’ meno peggio e spingerci a condividere ed ironizzare sull’accaduto. La condivisione con altri è sicuramente terapeutica.
- Nel vostro libro c’è una sezione dedicata agli appuntamenti scaturiti da Tinder. Quale opinione avete in merito?
Laura: Non l’ho mai usato quindi faccio fatica a dare un’opinione competente in materia. Tra i nostri followers, c’è chi lo ama e chi lo odia. Qualcuno mi ha detto che si sente a disagio nell’utilizzarlo perché ha la sensazione di “essere in vetrina”, qualcun altro lo apprezza perché è un metodo per conoscere gente ottimizzando i tempi. Qualcuno sostiene che sia pieno di personaggi strani, qualcun altro che gli iscritti su Tinder siano in realtà le stesse persone che incontreresti al pub. Comunque, è Giulia l’esperta in materia, lascio la parola a lei!
Giulia: Quando mi sono trasferita all’estero non conoscevo praticamente nessuno, così ho deciso di scaricarlo. Personalmente non ci trovo nulla di male, soprattutto quando lavori a tempo pieno e hai realmente poco tempo per allargare il giro di conoscenze. Credo dipenda tutto da come ti poni. Puoi imbatterti in quello fidanzato che vuole un’avventura, o in quello che si approccia in modo molto esplicito; così come anche in persone che hanno semplicemente voglia di uscire e conoscere qualcuno. Personalmente l’ho usato in tanti modi, ma non è mai scaturito nulla di duraturo da tutte le persone che ho conosciuto tramite app, né in termini di relazione né di amicizia.
- Pensate di essere state anche voi l’appuntamento disastroso di qualcuno?
Laura: Non è che lo penso: lo so! A tutti, secondo me, è capitato almeno una volta di essere il “peggio” per qualcun altro.
Per quanto riguarda me, ho l’assoluta certezza di essere stata non solo un appuntamento disastroso (mi è capitato di non spiccicare parola durante un’uscita); ma anche una storia disastrosa, e talvolta anche un rapporto sessuale disastroso. Capita! Inoltre, quando ero più piccola non ero molto brava a gestire la fine delle relazioni, e mi comportavo in maniera opinabile facendo terra bruciata intorno ai miei poveri ex. Pertanto, sono stata anche una fine disastrosa.
Ora comunque sono migliorata. Almeno credo.Giulia: Certo, ho avuto appuntamenti con persone che vivevano in modi completamente diversi dai miei, magari io risultavo troppo naif e loro erano troppo sofisticati, o viceversa. Ci sono state delle volte in cui ho avuto dei comportamenti inappropriati, o detto o fatto cose fuori luogo. Magari era semplicemente una giornata no. Magari se fossi uscita il giorno dopo o il giorno prima con le stesse persone l’esito della serata sarebbe stato completamente diverso. Ma penso che questa casualità sia anche il bello della vita.
- Avete in programma altri progetti del genere?
Laura: Ora mi godo un po’ il momento, però qualche idea in mente ce l’avrei…
Giulia: Sì ma è ancora presto per svelarli!
Grazie mille ragazze sicuramente continueremo a seguirvi con curiosità!