Antonella Mollia, una laurea in giurisprudenza e una professione nella Pubblica Amministrazione, ha deciso, compiuti i cinquant’anni, di non dare più peso al ticchettio del tempo che passa. Questa questa sua scelta si è trasformata in un vero e proprio stile di vita, da cui è nato il blog Mollia Style e il volume Non farti ingannare dall’età di cui vi parleremo giovedì. L’abbiamo incontrata per voi!
- Buongiorno Antonella. Anzitutto grazie per essere qui con noi oggi a fare quattro chiacchiere. Nel tuo libro, Non farti ingannare dall’età, a proposito del numero sulla carta d’identità, scrivi: «Non ho dichiarato guerra al numeretto, ho soltanto lasciato che non fosse un impedimento mentale». Raccontaci in che modo e in che momento hai deciso che l’età non sarebbe stata un problema e, di conseguenza, com’è nato il Mollia Style, il tuo blog.
Ciao, grazie a voi di The Fashion Attitude! L’ho deciso al compimento dei 50 quando ho iniziato a fare piccole e grandi cose che non avevo mai fatto o che avevo trascurato (imparare a sciare ad esempio ma anche mettermi a girare il mondo) e ad infischiarmene di chi giudicava eccessiva la mia cura dell’aspetto e del look. Avendo una figlia adolescente seguivo di riflesso Chiara Ferragni arrivando ad ammirarla molto, come Donna e come professionista. Così, un po’ per gioco, un po’ per “missione”, ho pensato a un blog di lifestyle per over 50 e me lo sono regalata per i miei 54 anni!
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Prosegui scrivendo che le tue rughe e i tuoi capelli bianchi ti sono cari, anche se hai smesso di contarli. Allo stesso tempo però racconti che sei abituale frequentatrice di saloni di bellezza, estetiste e parrucchieri. Che rapporto hai con le cure del corpo? Cosa pensi della chirurgia estetica?
Curo molto il corpo, presto grande attenzione alla pelle, ai capelli e in generale all’estetica. Mi concedo tutti i trattamenti che posso, non ho fatto ricorso alla chirurgia ma non sono affatto contraria. Certo, mi sono care le rughe e la ricrescita bianca perché sono la mia vita ma volersi bene e star bene passa anche da ciò che facciamo per mantenerci in forma e per valorizzarci. Da over 50 è una sensazione fantastica, sai? Non rincorro la bellezza della gioventù, coccolo e mi godo la mia!
- Fin dalle prime pagine di Non farti ingannare dall’età parli di giovanilismo, la tendenza, molto contemporanea, di rincorrere mode e costumi considerati da giovani, fino ad arrivare a volte a scadere nel ridicolo. Allo stesso tempo, però, non possiamo crogiolarci nel declino del corpo. Come trovare un equilibro tra giovanilismo e declino?
Ecco, io non penso affatto al “declino”, se mai alla trasformazione della maturità! Con questo atteggiamento l’età non è una barriera ma un progredire del tutto naturale. Il tempo non si ferma, non ha alcun senso ostinarsi a “fare i giovani”. Semplicemente non dobbiamo ragionare per schemi e dobbiamo invece entrare in modalità over 40, 50, 60 con disinvoltura, conservando ed esprimendo ciò che siamo.
- Non farti ingannare dall’età non parla solo di donne, ma anche di uomini. Scrivi: «É quasi più facile che una donna rinvii l’appuntamento con la ceretta che un uomo abbia un pelo fuori posto». Secondo te, quindi, anche gli uomini hanno un rapporto problematico con gli anni che passano?
Più che altro alludevo al fatto che una volta l’estetica era quasi ritenuta una sorta di fissazione femminile mentre oggi anche gli uomini tengono tanto alla forma fisica e alle cure di bellezza. Comunque sì dai, non è una prerogativa esclusiva delle Donne quella di preoccuparsi un po’ dell’invecchiamento!
- Come tutte le donne forti, riesci ad aprirti e a raccontare anche episodi della tua vita che ti hanno fatto soffrire. Spieghi che già una volta, da ragazzina, hai combattuto contro un numero, gli 85 kg che segnava la bilancia. Hai subito prese in giro dai tuoi coetanei, fino a che hai deciso di perdere peso e ci sei riuscita. Oggi il bodyshaming è un argomento molto affrontato: cosa vorresti dire a chi ti prendeva in giro per i chili di troppo?
Direi loro…di non farsi ingannare da un numeretto sulla bilancia! Scherzi a parte, diciamo che li ho perdonati e direi loro grazie perché in fondo hanno contribuito alla mia sana ribellione e a rendermi più forte ma li inviterei anche al mio Ben-Essere, quello del glamour cuore e cervello. Purtroppo il bodyshaming è frutto di una sottocultura dei cliché che uniforma, appiattisce, omologa invece di esaltare differenze e unicità. Una sottocultura che favorisce i modelli invece del rispetto della persona e dei suoi valori… Forse anche per questo sono fiera di ciò che cerco di divulgare sul mio blog!
- Infine, come si può notare dalle foto che corredano Non farti ingannare dall’età, sei una donna che sorride molto e infatti suggerisci ai tuoi lettori di ridere. Ci consigli qualche strategia per trovare anche solo dei piccoli momenti di felicità in questi giorni difficili che stiamo vivendo?
Ho conosciuto il buio, come tanti o in qualche modo tutti. Insomma il pessimismo, i momenti davvero di down, tanta ansia e una dose di insicurezza abbastanza dolorosa. Ho scoperto il click del sorriso con i sogni e i progetti. Ho capito che avere grandi obiettivi, ideali, pensieri e programmi in cui credere e mettere energia e determinazione favorisce fiducia, ottimismo, perseveranza. E così, aiutata dall’ironia e dall’autoironia, ho messo in moto il self help che poi ho proposto anche nel libro. Un approccio al possibile, a quello che ogni giorno possiamo essere, dare e fare. In questo periodo difficile e precario sprono ancora di più gli over: abbiamo il dovere di dimostrare forza, saggezza…e leggerezza!
Image Source: Lella Beretta – @MolliaStyle