Drunk Elephant, brand biocompatible per la cura del corpo “da capo a piedi”, è finalmente arrivato in Italia, più precisamente sul sito e nei punti vendita Sephora. Drunk Elephant viene fondato nel 2013 da Tiffany Matterson, mamma di quattro figli originaria del Texas, e poi acquistato nel 2019 dal colosso beauty Shiseido.
La filosofia di Drunk Elephant ruota intorno agli ingredienti di cui sono composti i prodotti, poiché ciò che viene escluso è tanto importante quanto ciò che viene incluso. Tiffany Matterson combatte di continuo contro le imperfezioni cutanee, nonostante abbia provato qualsiasi prodotto “miracoloso” presente sul mercato. Quando inizia a vendere saponette detergenti, inizia anche ad approfondire la conoscenza degli ingredienti cosmetici utilizzati in tutti i prodotti in commercio, con un focus particolare sulla reazione della pelle e sulla formulazione del prodotto stesso. Giunge quindi ad identificare quelli che vengono chiamati i Suspicious 6™, ovvero i 6 ingredienti onnipresenti che, se rimossi, premettono alla pelle di tornare al proprio stato ottimale. Stiamo parlando di oli essenziali, alcol ad alta volatilità, siliconi, filtri protettivi chimici, fragranze/coloranti, ed SLS. Questi ingredienti non saranno mai presenti all’interno dei prodotti Drunk Elephant. Tiffany si innamora invece dell’olio di marula, sostanza dal potere antiossidante ed idratante originaria dell’Africa. La leggenda narra che gli elefanti si ubriachino quando mangiano i suoi frutti – da qui il nome del brand.
Tornando al contenuto dei prodotti, Tiffany Matterson sostiene fermamente che “la pelle è pelle”, e può essere in salute solo se trattata con ingredienti dermocompatibili, ossia sostanze con le quali va d’accordo. Non importa che un ingrediente sia sintetico e naturale, ciò che conta è il beneficio per la pelle. Drunk Elephant elimina anche la teoria del layering, sulla quale si basa invece tutta la filosofia orientale in merito alla cura della pelle, che consiste nell’applicare i prodotti di skincare in un determinato ordine così che la pelle possa trarre il massimo beneficio da ognuno di essi. Il layering viene però tenuto in considerazione quando si ha a che fare con prodotti contenenti cere, oli pesanti e siliconi, che invece in questo caso non sono presenti. Ecco dunque il motivo per cui Drunk Elephant parla di mix smoothies, una sorta di “frullato” per la pelle che si crea unendo nel palmo della mano tutti i prodotti da utilizzare ed applicandoli insieme sul viso o sul corpo. Tutti i prodotti hanno un peso molecolare molto basso per garantire un assorbimento rapido ed efficace, ed i prodotti sono personalizzabili in base alle esigenze della pelle. In ultimo, ma non per importanza, questa tecnica permette un notevole risparmio di tempo.
Anche la sostenibilità è un tema di grande importanza per Drunk Elephant e la sua fondatrice: i packaging sono infatti totalmente riciclabili. In più le formule sono composte da minimo 90% di ingredienti di origine naturale e di origine non animale, permettendo quindi di definire i prodotti come vegani.
La community di Drunk Elephant ha giocato un ruolo fondamentale per il successo del brand. Persone da tutto il mondo, di qualunque età ed etnia, si supportano a vicenda, condividono le proprie esperienze e non hanno paura di scattarsi un selfie senza trucco, per dimostrare quanto davvero la pelle sia cambiata grazie all’uso di questi prodotti. Il pubblico rimane quindi il miglior sostenitore di questa idea innovativa di body care.
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