Avete mai sentito parlare del pizzo di Cantù? Sicuramente chi, come me, è nata e cresciuta nel cuore della Brianza, non potrà che rispondere affermativamente: ul pizz, come si è soliti indicare quest’arte nel dialetto canturino, è un affascinante merletto realizzato a tombolo o a fuselli con fili di cotone, lino e seta, che affonda le sue origini nel lontano XVII secolo. “Per realizzare il lavoro occorre inoltre un cartoncino, la cartina, su cui viene disegnata la traccia, che viene forato o spuntato lungo le linee del tracciato e fissato al tombolo. Occorrono inoltre numerosi spilli, i gügitt, per fissare il lavoro sulla cartina, un uncinetto, ul crüscè, di misura piccola (0,40 – 0,60 mm) utile in alcuni punti e una forbicetta.” Le donne del popolo e le monache della zona del canturino iniziarono a produrre merletti per barattarli con generi di prima necessità, poi quest’arte artigianale divenne nota in tutta Europa.
Oggi, il Pizzo di Cantù è un manufatto d’alta qualità che ben rappresenta il Made in Italy e si fa portavoce della cultura di una zona specifica del nostro territorio. Agnese e Bettina, due ragazze di origine canturina, hanno voluto attualizzare questa pratica attraverso il progetto Un Pizzo, un laboratorio di design che mescola tradizione e innovazione. Le abbiamo intervistate.
- Com’è nato questo progetto?
Siamo entrambe cresciute a Cantù con la tradizione del merletto brianzolo fatto al tombolo, l’intento è stato quello di valorizzarlo e soprattutto renderlo contemporaneo. Così abbiamo lasciato i nostri lavori per dedicarci a questo progetto: ripensare al pizzo di Cantù e al suo utilizzo. Il nostro approccio è artigianale e progettuale insieme.
- Che tipo di formazione avete?
Arriviamo da studi artistici e da una laurea in scenografia e una in grafica.
- Avete appreso l’arte del pizzo dalle vostre nonne e mamme?
Le case delle nostre mamme e nonne sono piene di merletti, ma abbiamo imparato a intrecciare in parte grazie all’aiuto di alcune merlettaie storiche e in parte guardando tutorial su YouTube.
- Come si inserisce il pizzo di Cantù, un’arte affascinante ed antica, in un contesto moderno, come il tanto diffuso arredamento minimal?
I punti base del pizzo di Cantù ricreati in versione macro e con le nostre corde assumono un aspetto geometrico e stilizzato, perfetto per lo stile contemporaneo.
- Quali sviluppi futuri prevedete per il vostro studio di design?
Ci piacerebbe sviluppare progetti anche per abbigliamento dove il merletto è sempre stato molto utilizzato, ma mai nella sua versione gigante!
Mi affascinano molto questi progetti di rivisitazione: credo che la ricchezza di ogni cultura stia proprio nel preservare il passato, rendendolo contemporaneo e fruibile ai giorni nostri. Sono anche personalmente legata da ricordi intimi al pizzo di Cantù, in famiglia ho sempre avuto donne impegnate in quest’arte. Non posso che fare un gigantesco in bocca al lupo a Bettina ed Agnese per il loro progetto!
Image Source: Marco Reggi Fotografo