Venezia rappresenta per noi la perfetta armonia degli opposti che si attraggono: è romantica e sensuale, malinconica e gioiosa, razionale e visionaria, luminosa e notturna, sacra e profana, nera e dorata. Perché Venezia racchiude indicibili tesori che fra poche ore si sveleranno in tutta la loro prorompente bellezza. Come un respiro trattenuto troppo a lungo che bisogna lasciare andare. Venezia è il nostro sogno. Tutti sognano Venezia.
Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno scelto Venezia per mostrare al mondo la propria eccellenza artigianale a tutto tondo. Dal sabato 28 agosto a lunedì 30 agosto la città dei viaggiatori e dell’antico splendore commerciale ha infatti ospitato non solo le sfilate haute couture del marchio, ma anche le collezioni di Alta Gioielleria, Alta Orologeria e la Collezione Casa.
Sono proprio quest’ultime ad aprire le danze di tre giorni densi di bellezza e savoir fair. Presentata in due sale del Palazzo Ducale, rigorosamente all’interno di teche blindatissime, la Collezione di Alta Gioielleria ammalia spettatori da tutto il globo. I micromosaici, le murrine, le pietre preziose a testimonianza dell’artigianalità orafa italiana e la perfezione intrinseca di ogni singolo pezzo stupiscono per come gli stilisti siano riusciti a trasportare il sentimento veneziano all’interno di queste opere d’arte senza tradire il proprio opulente dna.
I prezzi vanno partono da 200mila euro circa fino alla trattativa riservata per l’anello con il ritratto di Costanza d’Altavilla, madre di Federico II, scolpito in pietra d’Istria, la stessa utilizzata in Piazza San Marco.
Per la linea uomo sono invece i capolavori pittorici del Tintoretto a fare da sfondo all’Esposizione di Alta Gioielleria all’interno della Scuola Grande di San Rocco.
Il fasto firmato Dolce e Gabbana rivive anche all’interno delle mura domestiche con la Collezione Casa, che si articola su quattro linee che riprendono soggetti tanto cari agli stilisti quali il leopardo, la zebra, il blu del Mar Mediterraneo e l’immancabile carretto siciliano. Ogni prodotto (stiamo parlando di 300 pezzi) è letteralmente frutto dell’insuperabile manualità italiana, omaggiata dallo stesso Domenico Dolce:
Abbiamo voluto chiamare tanti esperti dei saperi manuali, gli abbiamo chiesto delle cose, ma li abbiamo anche ascoltati, ci siamo fatti consigliare. (…) Siamo stati il direttore d’orchestra con la miglior manifattura al mondo: gli italiani sono gli artigiani migliori perché lavorano con passione. Sono artisti.
Come spesso avviene per la moda, anche per l’arredamento i due stilisti hanno avviato collaborazione con le eccellenze italiane del settore: Luxury Living Group per i mobili, I Dogi per i lampadari, Bevilacqua per i tessuti, Salviati per i bicchieri e tanti altri che hanno permesso di portare l’essenza del brand nella propria casa.
Amiamo l’idea di diffondere il nostro stile di vita, la nostra gioia di vivere – concludono i due stilisti –. Questo è il senso della nostra collezione casa.
Voltandoci verso le sfilate, potremmo dipingere l’uomo Dolce e Gabbana come un moderno Marco Polo. L’animo è quello del viaggiatore, bramoso di vedere nuove terre e superare confini. Non a caso la location scelta per la sfilata della Collezione Alta Sartoria è l’Arsenale di Venezia, costruito nel XII secolo e celebre per essere stato il grande porto affacciato sul mondo, dal quale partivano le flotte pronte a conquistare ogni angolo del globo. Al contrario, era anche l’arrivo di materie prime da terre lontane, specialmente tessuti rinomati e fastosi che vengono ripresi nei capispalla intarsiati e nelle vesti in velluto e broccato che sfilano oggi su una passerella sospesa sull’acqua, le cui onde sembrano riflettersi nei ricami.
Il pezzo forte della collezione è l’uscita numero 110: si tratta di una cappa che illustra scorci di Venezia quali Piazza San Marco ed il Ponte di Rialto, ma anche scene di vita quotidiana. La realizzazione di questo pezzo unico ha richiesto nove mesi di magistrale lavoro. Il senso dell’alta moda è racchiuso in questo: la capacità di realizzare l’impensabile, di prestare la più minuziosa delle attenzioni ad ogni singolo dettaglio, una sapienza da tramandare di generazione in generazione per impedire la scomparsa di un lavoro – quello dell’artigiano – tanto tradizionale quanto creativo.
500 sono gli ospiti seduti ai tavolini che domenica 29 agosto hanno assistito alla sfilata della Collezione Alta Moda in una Piazza San Marco scaldata dalle luci del tramonto. Apre l’evento il Nessun Dorma di Turandot intonato da Jennifer Hudson, probabile candidata all’Oscar con il film Respect nel ruolo di Aretha Franklin. L’atmosfera creatasi, magica e toccante, lascia il posto a cento modelle giunte via mare a bordo di cento gondole. Ad indossare le creazioni anche figlie d’arte come Deva Cassel, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, le gemelle Jessie James e D’Lila Star, figlie Sean Combs (meglio noto come Puff Daddy) e Leni Klum, la figlia che Heidi Klum ha avuto da Flavio Briatore. Anche qui i capi hanno instaurato un rapporto viscerale con il contorno, non solo grazie a materiali quali sete, broccati, ricami e altri tessuti pregiati, ma anche per i richiami alle murrine, ai collage con i simboli di Venezia e ad un gioco di luci e colori che sembra catturare il movimento dell’acqua circostante portandolo via con sé.
Non manca la sperimentazione, ma non si tradisce l’heritage di Dolce e Gabbana, inconfondibile e onnipresente.
Image source: vogue.it; vogue.com