Basta un corrimano, una ringhiera o una panchina. E poi, naturalmente, bicipiti e addominali, per lanciarsi in acrobazie nel cuore della città o appesi a una fune nel parco del centro. È l’ultima frontiera del fitness urbano, il più democratico: costa poco e si può fare ovunque!
Per restare in forma non serve più iscriversi in palestra, basta fare un giro per strada. Forse non ve ne siete accorti, ma per molti appassionati la città è diventata un campo d’addestramento, con attrezzi di ogni tipo sempre a disposizione. Basta avere un po di fantasia, una buona dose di faccia tosta e lo street fitness è servito.
Tutto fa palestra: il corrimano della metropolitana, al ringhiera dei lavori in corso, una panchina, un cancello, una tettoia.
Complice l’estate, il bel tempo, una passeggiata in città si trasforma in un piacevole percorso tra ragazzoni con muscoli scolpiti che si dedicano per esempio al calisthenics, che si basa su esercizi a corpo libero in cui è richiesta una grande forza di braccia e addominali per sollevare il proprio corpo come se fosse una bandiera.
Se però le verticali su una mano sola e piroette non sono il vostro forte e se il fitness open air vi piace anche perché è una scusa per stare nel verde di un parco, potete dedicarvi allo slackline, ovvero l’arte di camminare, o danzare, su una fettuccia elastica piatta, larga poco più di due centimetri, più o meno lunga, appesa ad alberi, pali o perfino montagne, secondo il coraggio dello slacker.
La slack nasce negli Usa agli inizi degli anni ’80 come passatempo di un gruppo di climber, che per allenarsi a sviluppare l’equilibrio provavano a camminare su qualsiasi linea sospesa trovassero in giro.
Dagli Stati Uniti la passione si è diffusa in Brasile, per arrivare poi in Europa, soprattutto in Germania, Francia, Repubblica Ceca e Polonia. Da un paio di anni ha attecchito in sordina pure in Italia, specialmente al nord.
Gli stili di slackline sono principalmente tre: la longline, dove dovete riuscire a camminare il più possibile su fettucce lunghe anche più di 100 metri; la trickline, che si fa su fettucce più corte e più larghe dove la performance sta nel saltare sulla corda come ballerini acrobati, e la highline, dove si passeggia su una lunga linea sospesa a diversi metri d’altezza. I più bravi lo fanno tra le cime di due montagne.
Non bisogna immaginare però che sia uno sport per aspiranti suicidi, si prendono sempre misure di sicurezza: anche chi sceglie l’highline usa imbragature che impediscono di cadere nel vuoto. Né si deve creder che sia solo per uomini: le ragazze sono sempre di più, specialmente se si parla di longline.
Enormi benefici si ottengono sia a livello fisico che psicologico-sociale, la pratica all’aperto del fitness urbano offre il vantaggio di farvi fare attività in uno spazio che non vi condiziona né dal punto di vista visivo né da quello delle dimensioni: ci si muove in spazi ampi, senza limiti, altro che palestra!
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