Può un giallo essere molto di più di mistero, indagine e soluzione del caso? Può trasformarsi in un’attenta analisi dei cambiamenti sociali, politici ed economici avvenuti in un luogo? La risposta è assolutamente sì. Il libro da leggere se avete voglia di una crime story dallo sguardo ampio sulla storia di un paese è Acqua rossa di Jurica Pavičič, pubblicato in Italia da Keller editore. Un caso editoriale in Francia, dove ha vinto diversi premi nella categoria gialli stranieri.
Pavičič è uno scrittore croato, nato a Spalato nel 1965. Ha avuto quindi modo di crescere e diventare un uomo adulto nella ex Jugoslavia, di vedere un conflitto fratricida da migliaia di morti (di cui vi ho parlato qualche settimana fa grazie a un altro romanzo, La figlia di Clara Usón, di vivere la nascita di un nuovo stato, la Croazia, con presupposti e ideali lontani anni luce da tutto ciò che era il passato. Proprio in un paesino vicino a Spalato ambienta Acqua rossa, in un lasso temporale che va dal 1989 al 2015.
Un tranquillo sabato di settembre, del 1989, la diciassettenne Silva, scompare dal suo villaggio sulla costa dalmata. Mancano pochi mesi alla dissoluzione della Jugoslavia. Il caso è affidato all’ispettore Gorky Šain, cognome noto nell’ambiente poliziesco, ma anche politico, perché nipote di un eroe di guerra, che ha combattuto fianco a fianco del generale Tito. Inizialmente si pensa a un omicidio passionale: Silva aveva un ragazzo che tradiva. Ma bene presto di scopre che la giovane è implicata di un giro di spaccio di eroina. Potrebbe essersi messa nei guai, essere fuggita o essere stata uccisa per un debito o una dose.
Le indagini proseguono, ma nulla emerge. Ben presto la scomparsa di Silva diventa un caso freddo. Ad un certo punto emerge una testimone, convinta di averla vista alla stazione degli autobus di Spalato la domenica mattina, cioè il giorno successivo alla scomparsa. Ormai Silva è maggiorenne e se si è allontanata volontariamente, si può far ben poco per riportarla a casa. Inoltre col crollo dell’ordine costituito, anche le dinamiche di potere cambiano, l’ispettore Gorky Šain è obbligato a dimettersi dalla polizia e il caso viene chiuso.
Gli unici a non arrendersi sono i famigliari di Silva: la madre, il padre e il fratello. Ognuno a modo proprio, i tre sacrificano l’intera esistenza alla ricerca di Silva. Solo anni più tardi, in un nuovo mondo, finalmente si riuscirà a far luce sul caso. Acqua rossa è un giallo coinvolgente e illuminante. Attraverso Silva e la sua famiglia, Jurica Pavičič ci racconta decenni di storia di un paese intero: il crollo del comunismo, la guerra, la nascita di un nuovo stato, gli investimenti stranieri, la corruzione e il turismo. Assolutamente da leggere!
Image Source: Keller editore