Per il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, le estraneità e i vincoli collettivi della memoria personale.
Queste le motivazioni con cui l’Accademia di Svezia ha conferito il Nobel per la letteratura 2022 alla scrittrice francese Annie Ernaux. Di lei vi avevo già parlato l’estate scorsa, in un articolo in cui vi consigliavo di leggere L’evento, romanzo duro, lapidario ed estremamente coraggioso, in cui Ernaux racconta la storia del proprio aborto clandestino. Oggi ritorno a parlavi di questa autrice sorprendente, attraverso il romanzo più celebre, Gli anni, portato in Italia da L’Orma edizioni.
Il Nobel è l’unico premio letterario che viene conferito alla persona, allo scrittore o alla scrittrice per la produzione letteraria complessiva, e non al singolo romanzo. Nonostante ciò, si può dire che l’opera più rappresentativa di Ernaux, quella che le è valsa il Nobel, è Gli anni. Leggendo questo libro diventa evidente la missione letteraria dell’autrice francese, per cui vita e scrittura sono inesorabilmente unite. Inoltre in questo romanzo ritroviamo tutti i fatti e gli eventi che le hanno permesso di scrivere anche gli altri libri, come se ci trovassimo davanti al fiume principale, da cui partono i diversi piccoli, ma preziosi, estuari.
Gli anni è un romanzo autobiografico in cui viene narrata la storia collettiva di Francia, dal secondo dopo guerra al primo decennio del nuovo Millennio. Nata nel 1940, Ernaux ha memoria dei primi anni seguiti alla fine della Seconda guerra mondiale, quando, durante i pranzi della domenica, il discorso andava sempre lì: alle privazioni, alle difficoltà, alla povertà e infine alla vittoria contro il regime nazista. Questo tema ritorna a più riprese nella narrazione. Ernaux indaga l’evoluzione da memoria personale a Storia dal celebrare.
Ovviamente i temi sono tantissimi. L’educazione che le ha permesso di affrancarsi da una famiglia proletaria. I moti del Sessantotto e la disillusione seguente. Le vicende politiche della Francia contemporanea. La morte di personaggi illustri. Il crollo del muro di Berlino e delle Torri Gemelle. Un susseguirsi di fatti che le riportano alla mente chi era lei, cosa stava facendo, come stava vivendo in quel preciso momento in cui si faceva la Storia.
Rispetto ad altri romanzi più brevi, lo stile frammentato de Gli Anni e la lunghezza della narrazione, rendono la lettura non semplice. Quando ho affrontato questo libro mi aspettavo altro, una maggiore partecipazione emotiva, come è successo con L’evento. Inoltre, per chi non ha vissuto in prima persona quei fatti, è difficile stare dietro a una cronaca così serrata.
Insomma una lettura difficoltosa, nonostante io comprenda il valore letterario dell’opera. Ma, come negli migliori storie d’amore, mi riservo di dire è colpa mia, non tua Annie.
Image Source: Getty Images – L’Orma Edizioni