La fragilità e la forza dei vent’anni. Un’età in cui a tratti pensi di essere invincibile, che il mondo è lì pronto ad aspettarti. Vai via di casa, ti iscrivi all’università, conosci nuove persone, scopri nuove città. Ma allo stesso tempo è l’età del dubbio, delle domande, delle aspettative, del ce la farò? Questa età viene ritratta da Donatella Di Pietrantonio nel suo ultimo romanzo, L’età fragile, edito da Einaudi.
Di Pietrantonio è una scrittrice che amo molto, vi ho già parlato di lei in precedenza. Amo il suo stile semplice, lineare. Il suo sguardo, che sa cogliere piccoli pezzetti di comune umanità. In lei percepisco la naturalezza dello scrivere, un’esigenza che è nata in età matura e che non può più essere silenziata. Spesso il leitmotiv dei suoi romanzi è il rapporto madre-figlia. E anche in L’età fragile troviamo una madre e una figlia, giovane adulta, che stentano a riconoscersi e a capirsi.
Amanda, appena ha potuto, è scappata dall’Abruzzo. Destinazione Milano. Nella grande città alle porte dell’Europa si è iscritta all’università, ma qualcosa è andato storto. E infatti salta su un treno, riuscendo a partire per un soffio, e torna a Pescara. Intorno a lei un fuggi fuggi generale; l’immagine della fuga da Milano, quando è scoppiato il Covid, è indelebilmente impressa nella memoria di tutti noi.
A Pescara la accoglie la madre, Lucia. Amanda si rintana nella sua stanza, non vuole più uscire. Lentamente Lucia inizia a sospettare che dietro allo scippo subito da Amanda a Milano ci sia qualcosa in più. Un ferita taciuta, inespressa, che la riporta indietro a un altro trauma, che ha segnato i suoi vent’anni. Un fatto di cronaca terribile, che ha sconvolto la sua vita e quella di un intero paese.
Così, in un alternanza tra presente e passato, lentamente il lettore scopre la morte di due ragazze, avvenuta per mano di un giovane come loro. La montagna che da sempre ha protetto e custodito, si è stata trasformata in un luogo di sangue. E da questa vicenda si è miracolosamente salvata una terza ragazza, che ha trovato la forza di fuggire dal mostro. L’età fragile è un romanzo in cui due generazioni si confrontano e scoprono di parlare una lingua non così diversa. Lucia vorrebbe proteggere Amanda, preservarla dalle brutture del mondo, ma capisce che ormai sua figlia è grande, e a quel mondo va consegnata. Amanda resta un personaggio più misterioso, in lei ritroviamo tutte le domande e i dubbi dei giovani di oggi. In lei scopriamo la forza che la porterà a ribellarsi alle aspettative dei genitori. Un romanzo toccante, che vi consiglio.
Image Source: Einaudi