La moda è la rappresentazione estetica di un determinato momento storico e il creatore di moda è l’interprete più sensibile del momento che vive. Di più, è l’anticipatore di idee, l’antesignano di un modo di essere, quindi di una cultura». Emilio Pucci
Il marchese Emilio Pucci, geniale pioniere del Made in Italy, che per primo fece conoscere la moda italiana nel mondo, diventò stilista quasi per caso sulle piste da sci di Zermatt. A partire dalla fine degli anni Quaranta e gli inizi degli anni Cinquanta, elaborò una nuova concezione di abbigliamento basata sull’idea di libertà del corpo, caratterizzata da drappeggi del tessuto, forme semplici ed essenziali, senza pieghe, unite a colori brillanti e motivi vistosi, che lo contraddistinsero da subito e che influenzarono marcatamente la moda di quegli anni.
La stampa internazionale soprannominò Emilio Pucci The Prince of Prints, ma nella sua vita il lato fatuo, la flànerie, ha convissuto e si è intrecciato con episodi tragici e a volte drammatici. Prima di diventare stilista, il suo legame sentimentale con Edda Ciano accese di pettegolezzi tutti i salotti buoni dell’Italia fascista. Lo portò a un susseguirsi di fughe mozzafiato dai servizi segreti alleati e tedeschi alla ricerca dei diari del marito Galeazzo, appena fucilato a Verona. E nel dopoguerra il successo internazionale nella moda e nel design, con uno stile inconfondibile.
Emilio Pucci. Il principe del glamour italiano, pubblicato da Diarkos Editore, è uno spaccato del Novecento in cui Enrico Mannucci (Giornalista in diversi quotidiani e settimanali, da Paese Sera all’Europeo, dalla Nazione al Corriere della Sera, e autore di diverse biografie ) ricostruisce in modo mirabile le atmosfere e i personaggi dell’epoca che circondano e accompagnano la vita di Emilio Pucci.
Image Source: Diarkos Editore