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Magnifico e tremendo stava l’amore: questo è amore?

by Diletta Cecchin
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Questa, la vita. Una rotta di norma imprevedibile sopra le nebulose e piccole esplosioni di coscienza dove appaiono, a lampi, le cose reali. Con gli spigoli vivi e i colori. Caparbie, insanguinate, difettose. Difettose e sgargianti. Tutte incluse nel vivere.

In Magnifico e tremendo stava l’amore, pubblicato da Einaudi, la scrittrice e poetessa Maria Grazia Calandrone racconta una storia di vita, forse d’amore, sicuramente di morte.

Magnifico e tremendo stava l'amore

 

La storia narrata in Magnifico e tremendo stava l’amore finisce il 24 gennaio 2004, quando Luciana Cristallo, dopo vent’anni di violenza subita, uccide Domenico Bruno, il suo ex marito. Luciana lo uccide al termine di un litigio, accoltellandolo a morte. In seguito, insieme al nuovo compagno, occulta il corpo gettandolo nel Tevere. In sede processuale Luciana Cristallo è stata assolta per legittima difesa. Il suo caso, che per settimane e settimane ha occupato giornali e telegiornali, ha fatto giurisprudenza, creando un precedente importantissimo.

Magnifico e tremendo stava l'amore

Maria Grazia Calandrone scopre la storia di Luciana ascoltando l’intervista che la donna rilasciò a Franca Leosini, per il programma televisivo Storie Maledette. Di fronte alla tv, dentro di lei, esplode la necessità di scrivere. Sono i giorni dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Inoltre riverbera in lei qualcosa della sua vicenda personale. Calandrone è figlia di una donna e di un uomo che, negli anni Sessanta, impossibilitati a vivere il loro amore, l’hanno abbandonata e si sono suicidati gettandosi nel fiume Tevere. Così è nato Magnifico e tremendo stava l’amore.

Magnifico e tremendo stava l'amore

Questo è un romanzo da leggere sospendendo il giudizio. Senza la pretesa di trovare vittime e carnefici. Calandrone ripercorre la storia di Luciana e Domenico, dagli anni Ottanta, quando si conobbero in un lido calabrese. Attraversando gli anni Novanta, durante i quali i due si trasferirono a Roma, ebbero quattro figli. Le prime violenze domestiche, le denunce, la separazione. Fino al violento epilogo. Sullo sfondo la storia del nostro paese, che ci permette di inquadrare meglio gli anni vissuti da Luciana e Domenico.

Magnifico e tremendo stava l’amore è un romanzo dallo stile ibrido. A metà strada tra narrativa e poesia, cronaca e finzione. La penna di Maria Grazia Calandrone raggiunge picchi altissimi di stile. Riesce a descrivere la paura di Luciana, il dramma di Domenico. Un dubbio però resta: di fronte a una piaga sociale qual è il femminicidio, è corretto parlare di amore?

Image Source: Einaudi – Shutterstock – Rai Storie Maledette

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