Nella retorica della maternità, le madri sono spesso descritte come figure quasi mitiche che sanno, o meglio sentono, tutto quello che riguarda i figli. Una madre lo sa se la propria prole soffre. Una madre sa tutto quello che serve ai figli per essere felici. E una madre lo sa se la figlia è stata uccisa oppure si è suicidata. È proprio questo che accada ad Elena, la protagonista di Elena lo sa, romanzo dell’autrice argentina Claudia Piñeiro, edito in Italia da Feltrinelli.
Elena lo sa può essere inserito nella categoria dei gialli. In effetti c’è una morta e un’indagine, anche se atipiche. Rita, la figlia di Elena, viene ritrovata morta nel campanile della chiesa del paese. L’indagine è fin da subito chiara: la ragazza si è suicidata impiccandosi alla trave delle campane. La madre però rifiuta questa soluzione. Elena sa che sua figlia non si sarebbe mai recata in chiesa in un giorno di pioggia, perché aveva il terrore dei temporali. Elena è convinta che Rita sia stata assassinata e quindi inizia un’indagine tutta personale per trovare il colpevole. Un’indagine però resa molto difficoltosa dal fatto che Elena soffre del morbo di Parkinson. La malattia ormai è in uno stato avanzato, la donna, senza le medicine che assume ogni poche ore, non riuscirebbe nemmeno a muovere un passo. La sua schiena è ricurva a causa del morbo, non può più sollevare la testa, è condannata a guardare sempre e solo per terra.
Per questo ha bisogno di aiuto, di qualcuno che conduca l’indagine al posto suo. Decide quindi, con enorme difficoltà, di prendere un treno, che la porterà dall’altra parte di Buenos Aires a riscuotere un debito vecchio di vent’anni. Il romanzo si svolge proprio durante questa interminabile giornata, che condurrà Elena di fronte alla verità.
Elena lo sa è un romanzo dal ritmo serrato e dallo stile ricco, punteggiato da una scrittura eccellente, che sa ritrarre i personaggi con poche parole e in maniera impeccabile. Vediamo Elena e tutto ciò che il Parkinson causa al suo corpo. Percepiamo la sofferenza di Rita. Intuiamo la pochezza degli uomini che popolano questa storia. Una storia breve, ma che nonostante le poche pagine, riesce a toccare un tema vitale per l’essere umano: il diritto all’autodeterminazione. Vi consiglio anche l’omonimo film, lo trovate su Netflix.
Image Source: Feltrinelli – Shutterstock – Netflix