Mi tese la mano e io la afferrai. Così, superando d’un sol balzo insondabili abissi di convenzioni e barriere di classe. Viola mi tese la mano e io la afferrai, impresa di cui nessuno ha mai parlato, una rivoluzione silenziosa. Viola mi tese la mano e io la afferrai, e in quel preciso momento diventai scultore.
A dar voce a questo pensiero in cui la folgorazione si mescola alla paura e all’audacia, è Mimo Vitaliani, il protagonista di Vegliare su di lei, romanzo di Jean-Baptiste Andrea, vincitore in Francia del Premio Goncourt 2023, ed edito in Italia da La nave di Teseo.
Vegliare su di lei è un romanzo dal sapore epico. Con esuberanza percorre più di sei decenni, tre città, due nazioni e ci racconta la vita di uno scultore avvolto dal mistero. Mimo ha pescato il bastoncino più corto dal mucchio del destino. È nato in Francia in una famiglia di immigrati italiani ed è affetto da nanismo. Da piccolissimo perde il padre scultore. L’uomo era riuscito ad impartirgli i primi rudimenti di questa nobile e antica arte, per questo Mimo viene mandato dalla madre in Italia, da un lontano e presunto zio, dove sarà impiegato come apprendista.
Peccato che lo zio Alberto è più dedito alla bottiglia che alla pietra da scolpire. L’uomo inizierà a sfruttare Mimo, da cui però emergerà comunque un grandissimo talento. Durante uno dei lavori commissionati a Mimo e Alberto, il nostro protagonista conosce Viola Orsini, erede di un’importante e nobile famiglia. Una ragazzina intelligente, ambiziosa e fuori dagli schemi. Viola e Mimo diventeranno subito grandi amici e il loro destino sarà per sempre legato.
Noi lettori però conosciamo Mimo ormai anziano, sul letto di morte, che con la mente ripercorre tutta la propria vita, fino a condurci al più grande dei misteri, quello che riguarda la Pietà Vitaliani. Si tratta di una delle ultime sculture di Mimo, nascosta e temuta. Vegliare su di lei è un romanzo da leggere, in cui la forza della scrittura riesce a dar voce anche alle mute e immobili statue.
Image Source: La nave di Teseo