“Essex 1522. Jane Rivers ha solo sedici anni quando incontra Charles Brandon, il duca di Suffolk. Una tempesta fortuita li costringerà a ripararsi in un capanno tra i boschi e la passione li travolgerà. Ma Jane è una serva e Charles un duca, non c’è spazio per l’amore. I genitori della ragazza, per nascondere l’onta, la costringeranno a un matrimonio riparatore con il promettente avvocato e amico di famiglia Richard Howard. Per Jane una nuova vita si profila all’orizzonte e una tenuta opulenta in cui trascorrerla. Ma cosa nasconde questa villa e perché un gentiluomo dovrebbe scegliere di dare scandalo e sposare una contadina? Cosa si cela dietro gli incubi che da anni tormentano Jane e che riaffioreranno non appena varcata la soglia di Manor House? Nell’Inghilterra di Enrico VIII tra seduzioni e inganni, una storia di passione e omertà che affonda le sue radici nel silenzio”.
Letto in poco più di tre ore, “Il silenzio del peccato” è intrigante e coinvolgente. L’ erotismo ben dosato, senza essere pesante. Ho apprezzato particolarmente l’ambientazione storica: siamo nell’Inghilterra di Enrico VIII, in un periodo dove tradimenti e sotterfugi erano all’ordine del giorno, dove le donne che nascevano a corte potevano permettersi ogni genere di congiura e furbizia, e quelle nate contadine potevano solo subire. La protagonista di questo romanzo, Jane, figlia di contadini, si innamora giovanissima dell’uomo sbagliato, o forse si innamora dell’amore idealizzato. Negli anni si renderà conto che l’amore reale e quello idealizzato sono due sentimenti molto diversi, è non è sempre detto che possano coincidere.
Un romanzo elegante, dove il sesso è perfettamente adattato ai costumi del tempo, e alla considerazione della figura femminile di estrazione contadina, in opposizione a quella cortigiana.
Linda Bertasi padroneggia gli strumenti del genere con naturalezza, un testo per natura delicato e impegnativo, è caldo e appassionato, ma sorvegliato da continue attenzioni alla credibilità dei personaggi. Linda Bertasi non solo riesce a trasportarci in quella dimensione ma la stessa cura è riservata anche alla caratterizzazione psicologica ed emotiva dei personaggi.
Da Jane, che accetta il volere di altri, che sa qual è il suo posto in quel mondo, fino ai due uomini che ne hanno decretato il destino. Infine Anna Bolena, che farà poche apparizioni, ma che, con la forza evocativa delle parole si mostrerà al lettore in tutta la sua autenticità. Come autentici sono i sentimenti che attraversano le pagine: amore, passione e ossessione.
2 comments
Commossa mi hai fatto venire i brividi ♡ sei nata per recensire.
Ti ringrazio di cuore, per è sempre un piacere recensire i tuoi libri!