Siamo abituati a leggere gialli e thriller in cui l’assassino viene inchiodato da una prova del DNA o dalla ripresa video di una telecamera. Eppure i serial killer esistevano anche nel passato e per scovarli si poteva fare affidamento solo sull’ingegno di chi conduceva le indagini. Proprio di questo parla il nuovo romanzo di Simona Friio, Magar Mulieres autopubblicato dalla stessa autrice.
Simona ci trasporta tra i vicoli maleodoranti della Milano del XVII secolo, fra sacerdoti e bottegai, Santa Inquisizione e nobildonne che attraversavano le strade coprendosi il naso con fazzoletti profumati per non sentire l’odore proveniente dalle case più misere. Perché Milano in quei decenni era poverissima, colpita da terribili carestie e dalla dominazione spagnola.
Ambientazione manzoniana per un romanzo che però prende avvio da un omicidio: l’assassinato è il marchese Della Favilla. L’inquisitore Manuel Idalgo Roya, spagnolo d’origine e mandato dalla Chiesa in terra straniera per sconfiggere l’eresia, viene chiamato ad indagare sul decesso. Manuel Idalgo capisce immediatamente che quella non è una morte naturale: «le dita violacee, il volto contratto dagli spasmi, il vomito» fanno subito sospettare un avvelenamento. E le supposizioni trovano conferma quando l’inquisitore svolge una approfondita autopsia sul cadavere, pratica scandalosa per l’epoca.
Proseguendo nella lettura si comprende però che Magar Mulieres non è un semplice giallo, con assassini e indagini, ma un romanzo a tutto tondo, che ci regala un affresco sulla società dell’epoca. Due figure centrali per la storia sono Anna e Caterina Della Favilla, figlie del marchese, e sorelle diversissime tra loro. Caterina è la donna più bella di Milano, scaltra ed emancipata, disposta a qualsiasi cosa pur di raggiungere i suoi scopi. Anna, all’opposto, è chiusa nella sua piccola dimensione famigliare, molto devota, andrà contro i propri principi per amore.
Un romanzo a tratti anche molto violento, quando descrive le terribili torture a cui viene sottoposto Antonio Della Favilla, fratello di Anna e Caterina, accusato di omosessualità. I particolari degli ambienti e degli abiti, dei riti magici, delle pratiche inquisitorie dell’epoca dimostrano che Magar Mulieres affonda le proprie radici su approfondite ricerche storiche, e di questo bisogna rendere merito all’autrice. È il terzo romanzo di Simona Friio, ma il primo di genere storico, un tentativo assolutamente riuscito, che sta riscuotendo anche ottime recensioni da parte dei lettori su Amazon.
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