Un tempo dai libri venivano tratte fortunate pellicole cinematografiche, oggi invece si prende ispirazione per girare serie tv. Pensate per esempio alla saga fantasy “Il trono di spade”, scritta da George Martin, che deve sicuramente parte del suo enorme successo al telefilm diretto da Benioff e Weiss. Un altro esempio recente di serie tv tratta da un grande romanzo degli anni Ottanta, è The Handmaid’s Tale, ideata dall’americano Bruce Miller e basata sull’opera di Margaret Atwood dal titolo Il racconto dell’ancella, edizione Ponte alle Grazie. Come sempre in questi casi, sorge spontanea una domanda: meglio leggere il libro o guardare il film? Sicuramente Miller ha fatto un ottimo lavoro, riuscendo a trasmettere molte delle sensazioni raccontate dalla Atwood, ma Il racconto dell’ancella resta uno dei migliori romanzi distopici mai scritti, da leggere assolutamente.
Ambientato in un indefinito futuro devastato dalle radiazioni atomiche, il romanzo si svolge negli Stati Uniti ormai diventati totalitari e teocratici: tutto ruota intorno alla Bibbia. La piaga peggiore che il mondo vive è il crollo delle nascite, un’infertilità diffusa a cui si cerca di porre rimedio il racconto dell’ancellaseguendo ancora una volta quanto detto nelle sacre scritture e controllando il corpo femminile. La protagonista è un’ancella, il suo nome è Difred, la donna che appartiene a Fred, ed ha un compito: garantire una discendenza all’élite dominante. Le ancelle, infatti, sono le uniche donne ancora capaci di procreare dopo il disastro nucleare. Ma nonostante uno stato repressivo che sorveglia tutti i suoi abitanti, i pensieri sono liberi di vagare, e continuano a volare su quella che era stata la vita precedente, prima di diventare un’ancella, prima di perdere la propria soggettività per trasformarsi in un oggetto di qualcuno, quando i segnali di allarme non erano stati ascoltati.
In un continuo movimento tra presente e passato, la scrittrice femminista Margaret Atwood ha voluto lanciare un grido d’allarme contro i fanatismi religiosi che si scontrano sempre con la libertà delle donne, denunciando quello che negli anni Ottanta era un sistema ancora fortemente maschilista, ma soprattutto puritano. Una narrazione che ti avvolge in una spirale, proprio perché raccontato in prima persona, non può lasciarti indifferente, fino ad arrivare a chiederti: e se succedesse davvero?
Il racconto dell’ancella è un romanzo che affascina e terrorizza allo stesso tempo. Un classico del Novecento, al pari di “1984” di George Orwell. Nulla togliere al telefilm, ma come si dice in questi casi il libro è meglio!
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