«Sono passata per il cimitero. Ogni volta che la vedo, chiusa nella piccola cornice di metallo attaccata al loculo di marmo, penso che non mi è mai piaciuta troppo, quella sua fotografia. Nel ritratto ha l’espressione capotica e tosta che le vedevo in faccia quando interveniva a tagliar corto nelle discussioni che avevo coi mie fratelli. Diceva spiccia spiccia “Tu sei femmina e devi cedere”, oppure “É necessità della casa”».
Da questa madre, coi pensieri ancora un po’ all’antica, è nata una donna risoluta, decisa a raggiungere i propri obiettivi: Adelaide Amendola, magistrato presso la Corte di Cassazione e autrice di questo volume, dal titolo Diario Mobile, edito da Ragno Riflesso. Diario Mobile è un libro a metà strada fra la biografia e l’autobiografia, fra il romanzo e il diario, in cui ruotano svariati personaggi della fanciullezza e dell’adolescenza di Adelaide, che l’hanno resa la donna che è oggi: affermata e rispettata nel suo ambiente lavorativo, un punto di riferimento.
In Diario Mobile la narrazione non ha un tempo oggettivo, ma totalmente soggettivo: un flusso di ricordi, raccolti e scritti così come affiorano nella memoria. Questo per una ragione precisa. Come spiega la stessa autrice, il libro nasce « dall’esigenza, in un momento di grande tensione della mia vita, quando ero già madre, di resettarmi e di resettare le mie relazioni affettive, che sono sempre relazioni potenzialmente pericolose per la nostra stabilità emotiva. Pressata dalla necessità di oggettivizzare me stessa e il mio contesto, ho finito per raccogliere l’invito dello psicanalista che cura Zeno Cosini, ne La coscienza di Zeno e che ingiunge al suo paziente di raccontarsi, quale via obbligata per liberarsi dalle nevrosi e recuperare serenità».
In questo flusso continuo e caotico di ricordi, la figura principale è la madre, a cui Diario Mobile è dedicato. Una figura totalmente altruista, moglie del medico condotto del paese, totalmente a disposizione non solo della famiglia, ma dell’intera comunità a cui si è dedicata strenuamente fino al suo ultimo respiro. Una mamma che fa commuovere e a volte anche un po’ arrabbiare, fin dalla prima pagina: «Ho visto mia mamma restare sveglia fino a notte, per aiutarmi a fare un lavoretto da portare a scuola; ho visto mia madre abbracciare mia sorella morta; l’ho vista trafitta dal dolore, preoccuparsi del dolore di mio padre; l’ho vista sfilarsi un anello di brillanti e porgermelo; regalarmi la sua unica borsa importante; comprare giochi e vestiti ai miei bambini, mentre andava in giro con le scarpe lise».
Con una scrittura ricca e ragionata, che chiede molto al lettore, Diario Mobile è un lungo viaggio introspettivo in un piccolo paese del Sud Italia, ci racconta la vita di una famiglia, di una madre e una figlia, che potremmo essere tutte noi.
Image source: amazon.it