“Silvia e Gabriele si incontrano in primavera, quando i vestiti sono leggeri e la vita sboccia per strada, entusiasta per aver superato un altro inverno. La prima volta che lui la vede è una vertigine. Lei non è una bellezza assoluta, immediata, abbagliante, è il suo tipo di bellezza. Gli bastano poche parole per perdere la testa: scoprire che nel mondo esiste qualcuno con cui ti capisci al volo, senza sforzo, è un piccolo miracolo, ti senti meno solo. Fuori c’è il mondo, con i suoi rumori e le sue difficoltà, ma quando stanno insieme nel suo appartamento c’è solo l’incanto: fare l’amore, parlare, essere sinceri, restare in silenzio per mettere in ordine la felicità. Fino a quando la bolla si incrina, e iniziano ad affacciarsi le domande. Si può davvero prendere una pausa dalla propria vita? Forse le persone che incontriamo ci servono per capire chi dobbiamo diventare, e le cose importanti iniziano quando tutto sembra finito.“
I protagonisti di Quando tutto inizia sono Silvia e Gabriele. La coppia si incontra in primavera e la prima volta che Gabriele vede Silvia prova una vera e propria vertigine. Gli basta scambiare poche parole con lei per perdere la testa. Scopre così che al mondo esiste una persona con cui si capisce al volo, il che è un 
vero e proprio miracolo. Fanno l’amore, parlano, sono sinceri e cercano di mettere in ordine in un sentimento che ha il volto della felicità. La meravigliosa bolla, però, presto si incrina. Silvia e Gabriele si chiedono se sia possibile mettere in pausa la propria vita.
Quando tutto inizia delinea la differenza di dimensione tra l’essere felici e l’essere felici insieme e Fabio Volo racconta i sentimenti con semplicità ed efficacia, nei suoi libri, ciò che leggi, anche tra le righe è qualcosa che parla di noi, della quotidianità, di una coppia vissuta, e lo fa utilizzando un punto di vista particolare, quello dell’ “altro”.
Più che essere il racconto di una storia d’amore, è la narrazione di un percorso di crescita interiore che porta i protagonisti a diventare finalmente adulti e a smetterla di pensare al proprio io per iniziare a riflettere su un noi. Il romanzo, tuttavia, ha un po’ il sapore dell’incompiuto. Infatti i personaggi galleggiano sempre in superficie, senza mai essere approfonditi o delineati nei pensieri, nei sentimenti e nelle intenzioni. Da Esco a fare due passi del 2001 a Quando tutto inizia non sembra esserci stata un’evoluzione nella scrittura che resta sempre leggera e scorrevole, ma troppo poco dettagliata per riuscire ad emozionare davvero e in profondità i suoi lettori. Nonostante tutto fa sorridere.
