Da lontano sembrano mosche: un incubo a Buenos Aires
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Da lontano sembrano mosche: un incubo a Buenos Aires

by Diletta Cecchin
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Buenos Aires è una città pericolosa, fatta di gang che si sparano per una partita di cocaina, barios, nuovi arricchiti e una classe politica corrotta. Questa atmosfera viene descritta alla perfezione da Kike Ferrari, scrittore argentino da lontano sembrano moschedal cognome italiano, nel suo nuovo thriller Da lontano sembrano mosche, edizione Feltrinelli. Un giallo molto pulp, in alcuni passaggi addirittura splatter, ricorda Don Winslow nelle sue scritture più dure. Non adatto alle signorine per bene, ma perfetto per le donne che amano i romanzi di malavita. Il protagonista di Da lontano sembrano mosche è il signor Machi, uomo potente e ricchissimo, il classico malavitoso vestito Armani alla guida di una Bmw da duecentomila dollari. Dopo una notte trascorsa tra prostitute e cocaina, si mette in macchina per tornare a casa dalla moglie; in autostrada fora una gomma, chiama il carro attrezzi, ma nell’attesa scende dall’auto e si appresta ad aprire il bagagliaio, alla ricerca di cric e gomma di scorta. Colpo di scena: all’interno trova un cadavere sfigurato da una revolverata sparata dritta in da lontano sembrano moschevolto. Chi ha osato mettersi contro di lui? Quale nemico è così potente da poter eludere il servizio di sicurezza e arrivare così vicino? Da qui prende avvio un thriller mozzafiato, incalzante e senza soste. Tra supposizioni, colpi di scena, tentativi di sbarazzarsi del cadavere, ripercorriamo l’intera storia del signor Machi. Dalla piccola fabbricchetta fondata dal padre alla creazione di un impero, che produce milioni di dollari, ma anche svariate forme di criminalità: spaccio di droga, corruzione, prostituzione, fino agli omicidi su commissione. Da lontano sembrano mosche è un romanzo da cui le donne non fanno una bella figura: o sono sgualdrine pronte a portarsi a letto chiunque pur di avere un posto nella società che conta, oppure sono moglie annoiate e dipendenti dai mariti, donne che, nonostante siano a conoscenza dei ripetuti tradimenti, non hanno la forza per andarsene. Nonostante ciò non può essere definito un romanzo misogino, ma semplicemente reale. Kike Ferrari racconta con disinvoltura l’Argentina di oggi, sopravvissuta a colpi di stato, dittature e crisi economiche, ma sempre più marcia. Uno scrittore da tenere d’occhio, ormai al suo quarto romanzo, dalla storia personale davvero sorprendente: di notte lavora come addetto alla pulizie della metropolitana di Buenos Aires, di giorno si dedica alla scrittura, con ottimi risultati.

Image source: feltrinellieditore.it

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