Gucci sceglie Parigi per la sua campagna Pre-Fall 18. Dopo aver ambientato le sue campagne tra le vie di Firenze, Berlino, Tokyo o ancora nelle atmosfere rarefatte di Roma, la Città Eterna, ora il brand disegnato da Alessandro Michele trasporta i look della pre-fall nel lontano maggio della Parigi del ‘68.
I giovani ribelli di Gucci affollano le aule della Sorbonne, interpretando cinquantanni dopo il clima infuocato delle università parigine, all’alba della rivoluzione studentesca. Tra passioni politiche, innamoramenti giovanili, marce di protesta, tra una poesia di Rimbaud e un film della Nouvelle Vague, le immagini in bianco e nero realizzate da Glen Luchford raccontano ai giovani d’oggi una realtà lontana, attraverso il filtro della nostalgia. Gli scatti restituiscono una realtà in chiave romantica, piuttosto che provocatoria. Vi è addirittura un’allusione al realismo cinematografico degli anni ’90: nei tre filmati teaser della campagna, infatti, coppie di studenti si scambiano bigliettini d’amore segreti in classe, durante una lezione di poesia. Al grido di “Liberté, Egalité, Sexualité”, le modelle rigorosamente senza reggiseno e i modelli con jeans, sigaretta e capelli lunghi di Gucci rivendicano la loro libertà d’essere, dando vita ad una straordinaria campagna che vede Cristopher Simmons nelle vesti di Direttore Artistico e vanta la collaborazione di Laurent Garnier per le note vibranti di “Crispy Bacon”. Una campagna forte, d’impatto, in questo stravagante mix costellato di referenze street, la lingerie si trasforma in un gioiello, mentre gli abiti scendono fluidi fino a terra. In un periodo in cui i giovani non hanno più un ideale per il quale combattere e resistere Gucci tira fuori il suo motto della rivoluzione romantica: “It’s Just Me and the Future”. Ed è esattamente così: siamo io, te e il futuro.
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