Questa settimana parleremo di un romanzo di cui si è fatto un grande discutere sulle pagine culturali dei quotidiani italiani. Probabilmente perché Le assaggiatrici di Rosella Postorino, edizione Feltrinelli, è ispirato a una storia realmente accaduta durante la seconda guerra mondiale, uno dei tanti lati oscuri e terribili del nazionalsocialismo tedesco rimasto in ombra per decenni, e riemerso solo quando una donna, diretta protagonista dei fatti, ha deciso di aprire la sua memoria ai posteri, per far si che nulla fosse dimenticato.
Un piccolo paesino della Polonia nordorientale, all’epoca chiamato Gross-Partsch, oggi semplicemente Parcz. Prati, foreste, laghi e il quartiere segreto di Hitler, che proprio in quella vegetazione fittissima di nascondeva, protetto dai reparti più fidati delle SS. Dieci donne costrette a lavorare per la sua sicurezza. Il loro compito consisteva nell’assaggiare i pasti del dittatore per accertarsi, sulla propria pelle, che non fossero avvelenati. Rischiare la vita tre volte al giorno, colazione, pranzo e cena, in nome di un bene superiore.
La forza di questo romanzo risiede nella narrazione in prima persona. Veniamo a conoscenza degli eventi grazie agli occhi di Rosa Sauer, una delle assaggiatrici, un personaggio complesso che, di fronte al primo pasto potenzialmente avvelenato, afferma «da anni avevamo fame e paura». Rosa, in fuga da Berlino, si era rifugiata dai suoceri a Gross-Partsch convinta di trovare un’oasi sicura e intaccata dal conflitto, ma la guerra dilaga in ogni angolo di mondo. Nonostante ciò però la vita continua, gli uomini e le donne si adattano e col tempo, fra le assaggiatrici, si allacceranno degli stretti rapporti d’amicizia e, cosa ancora più incredibile, nasceranno anche delle storie d’amore.
Ma Rosella Postorino come è venuta a conoscenza della storia de Le assaggiatrici? Quasi per caso, come spiega lei stessa nel booktrailer del romanzo, leggendo in un trafiletto di un giornale la storia di Margot Wölk, ultima assaggiatrice di Hitler rimasta in vita. Avrebbe voluto intervistarla, ma purtroppo la donna, ormai anziana, venne a mancare di lì a pochi giorni. Non le rimase che prendere ispirazione da quella lettura e scrivere un romanzo realistico, ma comunque frutto della sua fantasia. Il reale e l’irreale si mescolano alla perfezione, generando quella tensione narrativa indispensabile a rendere un romanzo avvincente.
Scrittura asciutta ed elegante, storia interessante, Le assaggiatrici di Rosella Postorino sta riscuotendo meritatamente il successo di critica e pubblico. Da leggere.
Image source: feltrinelli.it