Con la nuova collezione SS19 di Dior, Maria Grazia Chiuri inaugura un nuovo capitolo delle arti e del femminismo, celebrando la danza contemporanea in quanto linguaggio universale e atto liberatorio, arte del movimento, in quella dimensione che usa il ritmo, il movimento, la musica per entrare in contatto con la parte più remota del proprio essere. Danza e moda definiscono i corpi e attraverso la disciplina insegnano ad appropriarsene. Non è un caso se si pensa che Monsieur Dior amava la danza e dall’archivio riaffiora la straordinaria collaborazione con Roland Petit per il balletto Treize Danses, insieme alle foto della grande Margot Fonteyn, affezionata cliente della maison.
Non è la perfezione del corpo ma la duttilità dei movimenti, afferma Sharon Eyal, la coreografa che Maria Grazia Chiuri ha voluto accanto in questo progetto.
Body, canottiere, culottes, tute leggere diventano una sorta di coreografia declinata nelle infinite possibilità delle sfumature del nudo, che si connettono al corpo in molteplici declinazioni e ne accompagnano i movimenti, diventando base e complemento di ampie gonne impalpabili, o di tutù corti o lunghi. Per questa nuova collezione, la Maison Dior ha realizzato motivi floreali dagli effetti caleidoscopici ispirati alle esperienze ottiche d’avanguardia e a giochi di luce proiettati sugli abiti della ballerina Loïe Fuller. Effetti tie and dye si fondono nei tessuti increspati e ricami floreali si inseriscono nella trasparenza dei tulle plissettati. I colori sfumano sulle superfici leggerissime di abiti e gonne, su cui sono indossati cappotti ampi oppure giacche che proteggono i corpi all’uscita dal teatro, mentre le calzature sono fatte di nastri intrecciati sul piede e sulla caviglia, appoggiati sulla trasparenza del plexiglass.
Per accogliere gli invitati, una struttura monumentale e immacolata, svelava diverse citazioni: “dance, dance, otherwise we are lost”, “dance is the movement of the universe concentrated in an individual”, “everything must come from the heart, must be lived”, “nothing is more revealing than movement, the body says what words cannot”, “I am not interested in how people move; I’m interested in what makes them move” e “the story comes from inside the body”. Giochi scultorei di luci e ombre hanno fatto da sfondo alla performance intensa e ipnotica, di nove ballerini, uomini e donne, tutti vestiti con tute create da Maria Grazia Chiuri che rendono omaggio ai quattro elementi: aria, fuoco, terra e acqua. È la coreografia dei corpi sulla scena, il rapporto tra loro, simile al movimento delle stelle e dei pianeti nella mappa celeste, a mettere in luce l’energia dell’universo da cui attinge la danza in tutte le sue espressioni. Un’energia che rappresenta una collezione che è insieme sofisticata e stilizzata coreografia, ed esplosione potentissima dell’immaginazione al femminile.
Image Source: Pascal Le Segretain/Getty Images