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Addio a Mary Quant, la madrina della minigonna

by Federica Livio
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La moda non è qualcosa di frivolo; è parte del nostro modo di vivere – ha sempre affermato con convinzione Mary Quant.

La geniale stilista britannica si è spenta il 13 Aprile, all’età di 93 anni, nel Surrey, a sud dell’Inghilterra, dove viveva. Di lei si potrebbero dire tante cose, ma la più nota è quella di essere la madre della minigonna, il capo femminile per eccellenza che, dal 1963 in poi, ha ispirato e continua a ispirare stilisti e passerelle.

Chi è stata Mary Quant

Mary Quant

Mary Quant nasce nel 1934 in un sobborgo di Londra da genitori gallesi, entrambi professori presso la London University. A lei era riservato un futuro da insegnante, ma preferisce inseguire una vita bohemienne nella capitale inglese, insieme al compagno di studi Alexander Plunket Greene, che diventerà poi suo marito e socio in affari.

Nel 1955 la coppia, insieme al fotografo e avvocato Archie McNair, allestisce al piano terra di una palazzina in King’s Road, a Chelsea, la boutique Bazaar, che ben presto diventerà punto di incontro di creativi e giovani artisti. All’inizio, nella boutique si vendono capi comprati all’ingrosso, ma ben presto Mary Quant, delusa dall’offerta del mercato, metterà a frutto le sue doti da stilista per proporre le sue prime creazioni.

Mary Quant

Mary frequenta corsi serali di taglio e di cucito, studia modellistica e propone nel negozio modelli sempre aggiornati a prezzi accessibili. Ma non finisce qui: Bazaar offre al pubblico anche un’innovativa esperienza d’acquisto, perché consente di fare shopping fino a tardi, sorseggiando un drink e ascoltando buona musica.

Ho sempre disegnato abiti fin da piccola perché non mi piaceva com’erano, paralizzanti e innaturali. Il buon gusto è morte, la volgarità è vita.

Afferma la stilista, la cui lungimiranza e spregiudicatezza ha liberato le donne di tutto il mondo dal desiderio retrò e patriarcale dell’idea assoggettata del femminile.

La nascita della minigonna

Mary Quant

Fu proprio nella boutique londinese che Mary Quant lanciò la minigonna nel 1963, nonostante l’invenzione fu poi attribuita allo stilista francese André Courrèges. 

Non siamo stati né io né lui a inventarla – ripeteva Mary a chi la interpellava sulla questione – ma le ragazze in giro per strada. Sono loro ad aver dato potere a questo capo.

Infatti, la stilista afferma che la richiesta di gonne sempre più corte arrivava proprio dalle stesse clienti, che chiedevano capi “facili e giovani”.

La miniskirt, simbolo di ribellione nei confronti del maschilismo patriarcale, dà il via a una vera e propria rivoluzione di stile che libererà le donne dalla moda perbenista di un’epoca segnata dall’austerità del dopoguerra. Agli inizi, l’avento della minigonna non venne recepito di buon grado: Dior e le sorelle Fontana si schierarono contro, in Francia era vista come simbolo di incitamento alla violenza sessuale e la Santa Sede la vietò nei luoghi di culto.

Mary Quant

Tuttavia, la minigonna fu subito indossata da icone come Twiggy Jean Shrimpton, che la trasformarono in un trend, e da celebri femministe come Germaine Greer e Gloria Steinem, che la consacrarono a simbolo di riappropriazione del corpo femminile da parte delle loro legittime proprietarie, scrivendo la parola fine su anni di bustier e crinoline imposti dagli uomini.

La stessa Quant indossò la minigonna a Buckingham Palace nel 1966 per ricevere l’onorificenza dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla Regina per il suo contributo all’industria della moda. Intervistata dalla stampa, dichiarerà: «Indossare la mini è come esclamare “Wow! Guardatemi, la vita è meravigliosa!»

Le altre innovazioni

Mary Quant

La portata di Mary Quant alla moda è paragonabile a quella dei Beatles alla musica: rivoluzionaria e immortale. Infatti, alla stilista non dobbiamo attribuire solo il merito della minigonna, ma anche di molte altre invenzioni, tutte all’insegna della libertà. Per esempio, fu la prima a sperimentare con il PVC, creando giacche impermeabili, mini-dress con effetto bagnato e stivali antipioggia; ancora, Mary diede vita agli hot pants, al reggiseno senza cuciture booby trap e al maglione skinny rib.

Mary Quant

Al di là della moda, Mary Quant è stata anche una valida imprenditrice: dalle Daisy Dolls, bambole rivali della celebre Barbie, alla sua linea cosmetica promossa attraverso bus itineranti, fino a lanciare una linea di calzature e a disegnare collezioni per la catena americana di grandi magazzini JCPenney.

Ero troppo impegnata a lavorare duramente per avere coscienza di ciò che stava accadendo, ma ripensando a quegli anni mi rendo conto di come sia stato tutto meraviglioso. Posso rifare tutto daccapo per favore?

Gli scritti

Mary Quant

Mary Quant riuscì fin da subito a far parlare di sé: scrisse la sua autobiografia nel 1967 Quant by Quant e nel 2012 pubblicò Quant by Quant: the Autobiography of Mary Quant. La BBC ha realizzato su di lei il documentario La vita di Mary Quant. Nel 2019, il Victoria & Albert Museum di Londra le ha dedicato la prima retrospettiva internazionale che ripercorreva la sua storia dal 1955 al 1975.

Noi di The Fashion Attitude ti auguriamo un buon viaggio Cara Mary.

Image Source: Getty Images

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