Esistono libri che vanno assaporati lentamente. Libri che richiedono al lettore una calma immersione nella pagine. Libri che affrontano temi profondi, coinvolgenti, in cui è facile immedesimarsi e che proprio per questo fanno gioire e soffrire. È proprio il caso di Amore inquieto, romanzo di Nadia Tarantini, pubblicato da Iacobelli Editore.
Un piccolo libretto di 138 pagine, che può essere facilmente riposto nella tasca di una giacca, ma che ha la potenza di un battito d’ali di farfalla in grado di sconvolgere il mondo. Nadia Tarantini in questo romanzo racconta l’amore più puro e più inquieto, quello tra una madre e una figlia. Un amore arcaico, radicato nelle viscere, eppure spesso complicato e conflittuale.
La protagonista di Amore inquieto è Eleonora, una donna adulta con una madre anziana. Questa mamma è stata forte, dura, volitiva durante la sua infanzia e ingombrante durante l’adolescenza. Ma ad essere narrata in questo romanzo è la terza e ultima fase della vita: la vecchiaia. Eleonora inizia a ripensare al rapporto con la madre in un momento topico dell’esistenza di un essere umano, cioè quando viene annunciata la morte della donna che l’ha messo al mondo.
Amore inquieto è quindi un romanzo fatto di passato e presente. Con continui salti in avanti e all’indietro Eleonora va con la memoria ad alcuni momenti fondamentali del suo rapporto con la madre e riflette invece sulle difficoltà dell’oggi. È uno spietato flusso di coscienza, grazie al quale conosciamo svariate figure femminili (un ruolo fondamentale è giocato anche dalla nonna), una storia famigliare originale e a tratti stravagante.
È necessaria forza e consapevolezza per entrare così in profondità nel rapporto madre-figlia. Due figure femminili, sensibili, create per creare a loro volta, per donare la vita, ma che spesso non si capiscono. Amore inquieto, raccontando la malattia e l’anzianità, fa riflettere sull’infanzia, quando tutte vorremmo assomigliare a nostra madre e magari le rubiamo un rossetto o delle scarpe col tacco. Fa riflettere sull’adolescenza, quando nostra madre diventa la cosa più distante da noi e spesso, nella mente, ci ripetiamo non sarò mai come lei. Ma tutti questi conflitti vengono risolti proprio all’ultimo secondo, quando, di fronte a una madre anziana, capiamo che in fondo non siamo così diverse e l’amore finalmente risplende.
Una storia commovente, una spudorata dichiarazione d’amore verso la madre.
Image Source: Iacobelli Editore – Pixbay.it