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La frenesia della vita quotidiana e l’incertezza del periodo che viviamo ci spingono alla ricerca di una via di fuga, che è diversa per ognuno di noi. Una delle mie personali via di fuga è la costante ricerca della bellezza.
Un’altra risposta a queste due situazioni sopra descritte è la riscoperta dell’artigianalità, scelta sempre più perseguita da molti giovani che, tornando o rimanendo al paese natale, creano un proprio lavoro partendo da una passione che ha a che fare con il “fare” manuale: realizzare manualmente qualcosa implica concentrazione nel “qui ed ora”, dedizione, rispetto delle tempistiche tecniche (o naturali che siano). Insomma, costringe chi crea a distaccarsi dalla sua vita quotidiana per immergersi a 360° in una dimensione altra, quella della creazione, che mi piace descrivere come catartica e quasi magica. Ho scelto di dare voce a questa mia lettura della realtà e di ciò che ci circonda attraverso Glenda Favilla, una ragazza di Lucca che crea gioielli meravigliosi con una tecnica molto particolare che unisce ottone e pietre, ma anche smalti: EFESTO, il suo personalissimo brand, è ciò che ama fare e che io ho conosciuto attraverso Instagram, innamorandomene.
- Ciao Glenda, da quanto tempo produci gioielli Efesto?
In realtà ho sempre creato gioielli fin da bambina. Negli anni ho cambiato materiali e stili evolvendo anche nella lavorazione. Da un anno circa però è diventato il mio lavoro vero e proprio.
- Dove trovi ispirazione per le tue creazioni?
L’ispirazione è innata, o meglio non mi ispiro a niente di particolare, se non a ciò che mi piace. Parto con un’idea anche semplice che si evolve man mano che creo il gioiello. Ho comunque delle linee dedicate alla natura, altra mia passione da sempre. Una linea dedicata a fiori e frutti e una dedicata agli animali, in particolare gli uccellini.
- Quali materiali utilizzi e qual è il processo produttivo?
I passaggi per la creazione di un gioiello sono i seguenti : la realizzazione di un modello in cera (cere apposite per il mio lavoro): quindi, letteralmente il gioiello vero e proprio, ma in cera che viene modellata con vari strumenti tra cui lime o punte calde. La fusione a cera persa: al gioiello viene fatto uno stampo in gesso, il quale riscaldato fonde la cera all’interno che fuoriesce e lascia vuoto lo spazio che era occupato dalla stessa. Dopo di che, all’interno dello stampo viene colato l’ottone fuso. Una volta raffreddato, viene rotto il gesso e rimane il gioiello in ottone solido.
- Ogni pezzo Efesto è customizzato in base alle richieste del cliente, come il “millebolle”: quanto conta per te il confronto e lo scambio con i tuoi clienti?
Il confronto con il cliente è fondamentale, soprattutto perché la mia priorità è creare un oggetto che sia perfetto per lui, che sia esattamente come l’aveva immaginato.Quindi c’è sia un confronto iniziale dove si discute del modello e di come dovrebbe essere il gioiello, sia un confronto durante la creazione in modo che il cliente veda passo passo la realizzazione e si possa fare un’idea del lavoro finito, così da poter riparare anche ad eventuali errori o ad eventuali cambi di rotta.
- Attualmente vendi online o anche ai negozi? Dove ti vedi fra cinque anni?
Attualmente non ho uno shop, vendo tramite Instagram o di persona, quando è possibile e i clienti sono della mia zona. Tra 5 anni? Spero di essere ancora qui, di essere realizzata nel mio lavoro, di essere anche migliorata imparando cose nuove. Magari, anche di avere un diploma da orafo che adesso, essendo autodidatta, non ho.Spero di avere un laboratorio che possa essere anche un negozio e di essermi affermata come artigiana.Ma, più di tutto mi vedo ancora appassionata e felice del lavoro che faccio!
Grazie Glenda, come te tantissime persone hanno scoperto quanto sia bello creare da zero qualcosa e le tue realizzazioni sono davvero bellissime!
Ti auguriamo tutto il meglio e che tu possa avere il tuo laboratorio/negozio Efesto al più presto!