Quanto sarebbe bello avere sempre la casa in ordine? E quanto sarebbe gratificante non perdere tempo a scegliere i vestiti nel guardaroba, ma averli già disposti secondo un criterio preciso, magari in ordine cromatico? Un sogno, direte voi! E invece è realtà: ce lo conferma Elena Dossi, che ha dato vita a Rinchiudetely, un servizio di Professional Organizing e Style Strategy all’italiana. Una professione particolare, la sua, sicuramente molto interessante e da scoprire: un esempio di imprenditorialità tutta al femminile su cui abbiamo voluto saperne di più.
- Elena, parlaci un po’ di te! Ti definisci “professional organizer”, ma cosa significa esattamente?
Un professional organizer è una persona con spiccate doti organizzative. In particolare io sono specializzata nella riorganizzazione degli spazi domestici e ancor più nel dettaglio della riorganizzazione del guardaroba. Un luogo con cui noi donne ci confrontiamo una o più volte al giorno e che spesso se non organizzato bene, in linea con le nostre esigenze ci fa venire il mal di testa, alla ricerca di questo o quel vestito! - Cosa facevi prima di occuparti a tempo pieno di questa attività? Come e quando è nata quest’idea?
Prima lavoravo in una grossa azienda americana, mi occupavo di vendite. Proprio questa esperienza è stata fondamentale per farmi capire la strada che dovevo intraprendere. Poiché ero spesso in viaggio per lavoro dato che ero responsabile per il mio settore di tutto il territorio italiano ho proprio sentito la necessità di essere organizzata, non solo nella gestione del tempo, ma proprio dello spazio, iniziando proprio dall’armadio. Ho capito che trovare subito quello di cui avevo bisogno, l’ordine intorno a me, mi dava la giusta energia per affrontare la giornata in maniera più grintosa e sicura, perché mi facilitava la vita e allo stesso tempo allontanava quella brutta sensazione di stress e sopraffazione. - Quando hai deciso di dedicarti a questa nuova avventura hai trovato del supporto da parte di chi ti stava attorno o hai suscitato, per così dire, “scandalo”?
All’inizio forse più stupore. Sai lasciare un posto fisso per intraprendere un percorso da freelance come questo ha prima di tutto stupito me stessa. Si tratta di un lavoro ancora relativamente nuovo in Italia, ma siamo in una società consumistica, dove tutti abbiamo troppo di tutto e spesso gli spazi a disposizione di una famiglia sono limitati, come limitato è il tempo che ci troviamo a dedicare alle nostre case, tra lavoro, figli, hobby e chi più ne ha più ne metta. Sono sicura che c’è un grande potenziale per questa attività, gli americani ce lo insegnano. - Hai una formazione specifica in questo ambito? Hai seguito determinati corsi di formazione, letto manuali o altro?
Quando ho iniziato la mia attività non c’erano corsi veri e propri, certo molti manuali, alcuni solo in inglese, per cui la formazione vera e propria è sul campo, partendo proprio da casa mia. E poi come dicevo prima la cosa principale è avere una certa predisposizione all’organizzazione. Io adoro organizzare e ottimizzare gli spazi, lo trovo molto gratificante, ancor di più quando mi permette di aiutare le persone a “fare pace” con la propria casa o il proprio armadio. - Perché una persona dovrebbe fidarsi di te? Qual garanzie offri? Ci dai qualche informazione riguardo ai prezzi che applichi ai tuoi servizi?
Cerco sempre di lavorare seguendo le esigenze del cliente. Non credo ci sia un modo universale di organizzare. Esiste un metodo giusto per ognuno di noi perché ogni persona ha diverse esigenze e perché diversi sono gli spazi e il modo di interagire con loro. Prima di iniziare un lavoro mi piace conoscere meglio la persona che mi ha contattato e capire le sue necessità e le sue aspettative, magari organizzare anche un sopralluogo per rendermi conto di persona del tipo di lavoro che si renderà necessario. Questo anche per poter fare un preventivo puntuale, tenendo presente anche le disponibilità di tempo e budget del cliente.
Non esiste ovviamente una regola, ma per darti un ‘indicazione di posso dire che si parte dalle 150€ per un intervento di 3/4 ore.
Ultimo ma non meno importante sono anche membro senior di APOI, Associazione Professional Organizer Italia. - Il libro, “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo illustra un metodo giapponese che garantisce l’ordine e l’organizzazione degli spazi domestici e, insieme, la serenità, perché nella filosofia zen il riordino fisico è un’operazione attraverso la quale si ottengono vantaggi spirituali. Lo conosci? E se sì, condividi quanto scritto e ti ha in qualche modo ispirata?
Certo che lo conosco. E’ un libro molto interessante che fornisce dei principi base per iniziare ad organizzare i propri spazi e di conseguenza le proprie vite. Su questo punto sono perfettamente d’accordo, l’ordine degli spazi si porta dietro l’ordine mentale, se non altro l’ordine contribuisce ad allontanare quella sensazione di stress e oppressione che è tipica del disordine, ma personalmente penso che l’approccio del libro non si adatti perfettamente alla cultura europea e italiana in particolare. - Oltre alla riorganizzazione del guardaroba e degli spazi domestici in generale, ti occupi anche di style strategy. Qual è il capo o l’accessorio di cui non puoi proprio fare a meno?
Si , amo l’abbigliamento inteso come strumento di comunicazione, non tanto come fashion addicted. L’abbigliamento giusto dovrebbe aiutarci ad esprimere e completare la nostra personalità e magari aiutarci ad emergere fra gli altri. Io personalmente amo uno stile semplice e androgino, ma sempre con un tocco ricercato che mi renda femminile. In questo momento il mio capo feticcio è un trench con gli uccellini, molto british.
Il servizio che offri è molto particolare e piuttosto nuovo in Italia: pensi che il nostro Paese sia pronto per questo tipo di professionalità?
Bella domanda. Da quando ho iniziato due anni fa ho visto molti progressi, anche grazie ad APOI, l’associazione di cui faccio parte. Vedo che se ne parla sempre di più e che spesso trova spazio anche su numerose riviste di settore e di tendenza. Tra l’altro si è appena conclusa la seconda edizione della Settimana dell’organizzazione che ha visto coinvolti su tutta Italia diversi Professional Organizer in eventi ed attività promozionali. Penso che siamo sulla strada giusta, se posso azzardare un paragone e la stessa situazione che hanno vissuto i primi wedding planner, qualche anno fa sembrava un servizio dedicato a pochi fortunati clienti, oggi è molto diffuso e spesso le coppie si avvalgono del supporto di questi professionisti. - Cosa intendi consigliare ad altre donne che, come te, hanno un’idea di business ma sono restie a lasciare la sicurezza del proprio lavoro?
Dare consigli su questi temi non è mai facile, quello che posso dire sulla base della mia esperienza è di scegliere qualche cosa che si ama davvero fare, qualche cosa che ci dà grande soddisfazione, nonostante le difficoltà che di sicuro si incontreranno sul percorso. Di ragionarci attentamente e non buttarsi d’istinto. Pianificare bene e non fare a meno di un business plan ben fatto. Se possibile iniziare portando avanti in parallelo le due attività e poi seguire l’istinto per non dover mai rimpiangere di non aver colto l’occasione per vedere realizzata la propria idea. Ho letto questa frase in un libro che mi piace molto“Scegli un lavoro che ti piace e non dovrai più tornare a lavorare nella vita”, Confucio.
Ringraziamo Elena Dossi per la cortesia con cui ha risposto alle nostre domande.
Se avete bisogno di una Professional Organizer ora sapete chi contattare visitando la pagina Facebook di Elena Dossi.