Sto leggendo questo libro che mi ha regalato una mia amica e non ho resistito, dovevo rendervi almeno partecipi di questo capitolo che secondo me rispecchia in pieno alcune di noi, se non altro me di sicuro!
Gli uomini visti dalle donne di Rossella Calabrò (scrittrice e blogger, autrice del best seller Cinquanta sfumature di Gigio edito Sperling&Kupfer).
“Per loro, non è un problema: puntano a un modello classico indefinito post british se vogliono essere in ordine, oppure tentano qualche variante modaiola appuntita.
Oppure, ancora, si mettono ai piedi delle Jordan fosforescenti (per chi non lo sapesse, le sneaker ispirate al divo del basket Usa) che li fanno sembrare astronauti in assenza di gravità.
Per le donne, la faccenda è decisamente più complessa, e tanto vale riconoscerlo. Le scarpe sono una delle ossessioni più radicate nella Foemina Sapiens.
Che siano infradito o stivali, ballerine o sandali gioiello, tronchetti o altro, è tassativo possederne derrate impressionanti. Che poi, non è che se compriamo le scarpe dobbiamo anche indossarle, come ritengono gli uomini. Suvvia, signori, questi sono pensieri retrogradi, utilitaristici e terra-terra. La scarpa è un oggetto, una scultura, un sogno. Il sogno di come saremmo strafighe mettendole ai piedi. L’importante per noi è osservare la scarpiera in esondazione e percepire che tutto quanto c’è di bello e romantico e seducente al mondo, avendo l’attrezzatura giusta ai nostri piedi, ci può accadere. Quando indossiamo queste sublimi creature di cuoio, al visione del mondo cambia totalmente. Non solo perché lassù dove ci porta il tacco l’aria è rarefatta e l’ossigeno da un po’ alla testa. È che, tacco o non tacco, le scarpe sono il meteo del nostro umore. C’è la giornata da ballerine, in cui ci sentiamo precise a Audrey Hepburn anche se pesiamo centottanta chili e abbiamo un collo da montone; c’è la giornata da stiletto, in cui il Christian Grey delle cinquanta sfumature ce lo infilziamo sul tacco e ce lo mangiamo allo spiedo; e c’è la temibile giornata da mocassino, in cui la vita ci fa ribrezzo, e francamente la cosa è reciproca.
Ma gli uomini invece, i poverini, sono dotati di neuroni basici presi in saldo al discount e, insomma, non è che formulino pensieri tanto sofisticati. Di solito, una volta appurato che le calzature sono leggere, resistenti e che il rapporto qualità-prezzo è equilibrato, il loro repertorio di considerazioni è già finito e sinapsi smettono di lavorare. Alcuni esemplari più evoluti però sono in grado di individuare, per esempio, una tirannosaura da parecchi metri di distanza. Avete presente quella camminata a ginocchia piegate, tipica dei dinosauri? Quella, insomma, di chi, sui tacchi, non sa camminare? Ecco, loro la scansionano ad alta definizione e, invece di inorridire o suggerire alla giurassica un corso di deambulazione in vetta, si fanno venire un sommovimento di ormoni.
Eh si, perché a loro quella camminata così traballante e fragile scatena l’istinto predatorio, trasformandoli in leoni famelici ed esuberanti, e le tirannosaure in appetibilissime gazzellosaure.
Certo, avere a che fare con gli uomini, in fondo, è proprio semplice. Basta seguire l’acronimo ART: Alimentazione, Riproduzione, Telecomando.”
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