Una signora molto ricca (o forse no) è in fuga da un passato misterioso e da un accidenti che non la vuole abbandonare. Una ragazza (o forse un ragazzo) è salvata da un terribile pestaggio e portata via da un suv coi vetri oscurati. Un posto idilliaco, una spa nella campagna toscana, si trasforma nel palcoscenico di terribili omicidi. Questi sono gli ingredienti principali di Guaio di notte, romanzo di Patrizia Rinaldi, pubblicato da Rizzoli.
Patrizia Rinaldi è un’esperta scrittrice di storie crime. Dalla sua penna è nata Blanca, la detective non vedente, protagonista dei romanzi da cui è stata tratta l’omonima serie tv Rai, ora disponibile anche su Netflix. In Guaio di notte invece conosciamo per la prima volta la Signora e Andrea, una coppia improbabile e misteriosa, che strizza l’occhio a coppie più celebri di gialli del passato come Holmes e Watson o Thelma&Louise. Mescolando il topos classico con un briciolo di spavalderia e capacità di tirarsi fuori da guai tipicamente italiana, anzi napoletana.
La Signora è una donna napoletana di sessantotto anni, portati con eleganza e fascino. Ha alle spalle una vita di cicatrici i terribili segreti che sta scoprendo solo ora, dopo la morte del marito. Scappa da Napoli su un suv che fa fatica a guidare e nasconde nel vano portaoggetti dell’auto una Glock 17. Andrea è una giovane donna bellissima, tratti somatici asiatici e corpo androgino. Si maschera da uomo perché anche lei è in fuga da qualcosa. Le due si incontrano in una piazza di Roma. Andrea è riversa a terra, un gruppo di uomini la stanno pestando a sangue. La Signora la salva e insieme iniziano a viaggiare verso un imprecisato Nord. Decidono di fermarsi per qualche notte in un lussuoso albergo provvisto di spa. Solo che il soggiorno è disturbato da un terribile omicidio: uno degli ospiti viene ritrovato cadavere in una piscina termale. La Signora e Andrea, a corto di soldi, decidono di condurre un’indagine parallela a quella della polizia, lautamente stipendiate dal figlio della vittima e principale sospettato dell’omicidio.
Guaio di notte è un tipico giallo italiano, in cui il mistero principale si intreccia a misteri secondari. Le belle ambientazioni e la scrittura frizzante però non riescono a supportare una storia che mi è sembrata troppo irrealistica. La Signora (di cui non conosciamo il vero nome), il criminale Naso di cane, l’agente della polizia in odore di servizi segreti, sono troppo poco reali e concreti, per rendere la lettura gradevole e la storia plausibile. Modestamente, mia cara Signora, mi aspettavo qualcosa di più.
Image Source: Shutterstock – Rizzoli – Il Mattino