Lo sapete, vero, che il cognome delle donne è una cosa che non esiste. Portiamo sempre quello di un altro maschio.
Avete mai pensato a questa cosa? Il cognome di una donna deriva sempre da un uomo, che sia il padre o il marito. Solo a partire dagli anni Settanta, in Italia, è stata approvata la legge con cui si permetteva alle donne sposate di mantenere il proprio cognome da nubili. E solo negli ultimi due anni ai neo nati viene attribuito il doppio cognome, materno e paterno. Pensate al valore simbolico e alle conseguenze di questa tradizione. Da qui prende avvio Il cognome delle donne, primo romanzo di Aurora Tamigio, pubblicato da Feltrinelli.
Il cognome delle donne è un romanzo famigliare e femminile, in cui si ripercorre la storie di tre generazioni di donne, nonna Rosa, mamma Selma e le tre figlie Patrizia, Lavinia e Marinella. Attraverso di loro ci immergiamo nella storia d’Italia dagli anni Venti fino agli anni Settanta. Con loro scopriamo la violenza di alcuni uomini, la forza e l’integrità di altri, le piccole e grandi conquiste che ogni generazione di donne ha ottenuto, le piccolezze umane, la magia della terra siciliana.
Tutto ha inizio con Rosa, nata in Sicilia ad inizio Novecento. La sorte ha voluto che venisse alla luce in un paesino di montagna, in un famiglia povera, dove ha dovuto subire la violenza del padre, il silenzio della madre. In silenzio, ma senza spezzarsi. Un giorno, nel 1925, incontra Sebastiano Quaranta che non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle. Con lui scappa, si sposa, crea una famiglia, apre un’osteria. Ma arriva la guerra e Sebastiano le viene strappato via.
A Rosa restano tre figli: Fernando, Donato e Selma. Una vita di fatiche e piccole conquiste. Una delle scene più belle del romanzo è quando, il 2 giugno 1946, Rosa, indossando l’abito della messa e un filo di rossetto, va a votare per la prima volta in vita sua, scegliendo la Repubblica. La vita va avanti, i figli crescono e Selma, la più piccola dalle mani esperte di ricami, si fa incantare da Santi Meraviglia. Un uomo da poco, tante parole e poca sostanza. Da questo matrimonio deriveranno solo guai, come aveva predetto Rosa. A loro volta, Selma e Santi avranno tre figlie: Patrizia, Lavinia e Marinella. Patrizia la più ribelle, selvaggia, che subisce la violenza del padre e studia in collegio. Lavinia animo delicato e gentile, bella come Virna Lisi, sembra fragile ma sarà lei a tenere insieme Patrizia in un momento di difficoltà. E infine Marinella, la più piccola, quasi figlia delle proprie sorelle, che a causa degli imprevisti della vita, si prenderanno cura di lei.
Il cognome delle donne è un’opera prima promettente. Una storia affascinante, che non può annoiare, e una scrittura lineare e cinematografica. Un finale aperto, che fa supporre un secondo episodio, che io non vedo l’ora di leggere!
Image Source: Upscale – Adolfo Frediani