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Esiste un dolore perfetto? Il dolore, viscerale e femminile, che dà origine a una nuova vita. Il dolore collettivo che spinge gli uomini a battersi per la libertà. Il dolore del distacco, intimo e indispensabile alla vita che continua. A partire da questa domanda, muove il romanzo di Ugo Riccarelli, intitolato appunto Il dolore perfetto, pubblicato da Mondadori, che nel 2004 valse all’autore il Premio Strega. Un romanzo quindi non recentissimo, ma grazie al tema affrontato, senza tempo. Il dolore perfetto racconta una vicenda lunga più di settant’anni. La narrazione infatti prende avvio negli ultimi decenni dell’Ottocento e prosegue fino agli anni Cinquanta del Novecento. Ci troviamo in un imprecisato paesino della campagna toscana, dove, pochi anni dopo l’Unità d’Italia, si trasferì ad insegnare Il Maestro. Un giovane uomo, dalle idee anarchiche e progressiste, nato nel sud Italia, che vedeva nell’insegnamento una missione per formare i cittadini italiani del domani. A Colle Alto, oltre alla cattedra, Il Maestro trova l’amore della Vedova Bartoli. I due si sposeranno e avranno quattro figli, di cui il romanzo seguirà la tragica esistenza. Parallelamente conosciamo anche le vicende dei Bertorelli, una ricca famiglia di commercianti di maiali. Il ruvido Ulisse Bertorelli, insieme alla moglie Rosa, metterà al mondo due figli, Sole e Annina. Le vicende delle due famiglie si legheranno inesorabilmente quando, contro il parere di tutti, Annina deciderà di sposare Cafiero, figlio del Maestro.
Il dolore perfetto è un inestimabile romanzo corale. Grazie alle storie dei singoli personaggi, Ugo Riccarelli racconta l’Italia di quel periodo. Infatti Il Maestro, la Vedova Bartoli, Ulisse e Rosa Bertorelli, Annina e tutti gli altri, saranno travolti dalla storia di un Paese ancora giovane e impreparato al cambiamento. I primi movimenti anarchici, le lotte operaie, la modernità incalzante, le due guerre mondiali travolgeranno il piccolo paesino di Colle Alto, ma i suoi abitanti saranno in grado di resistere ai dolori e alle sventure. Non fatevi spaventare dal titolo, Il dolore perfetto non racconta solo sofferenze e lotte, ma soprattutto speranze e rinascite!