«A Milano nei primi anni Settanta sono state uccise a coltellate undici donne. La maggior parte erano prostitute, altre invece avevano una vita normale. Il più eclatante di questi omicidi fu il “delitto della Cattolica”, quando una giovane donna venne straziata in un bagno dell’Università. La convinzione di molti inquirenti è che dietro a questa catena di sangue ci fosse un’unica mano».
A questi terribili fatti, realmente accaduti, si è ispirato Fabrizio Carcano per il suo nuovo thriller intitolato, non per nulla, Il mostro di Milano, edito da Mursia. I romanzi di questo autore sono una certezza: uniscono al brivido del giallo una sapiente descrizione di luoghi e tempi. Carcano conosce alla perfezione la Milano di oggi, lavorandovi come giornalista, e ha saputo ricostruire l’atmosfera che si viveva nel capoluogo a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta.
Il commissario Vittorio Maspero è un uomo affascinante, i suoi occhi di ghiaccio gli hanno valso il soprannome di Alain Delon. I tanti anni in polizia però lo hanno distrutto: un matrimonio sfasciato alle spalle, la bottiglia come unica amica durante le lunghe notti insonni. Una sola speranza: l’aspettativa dalla Omicidi, che si trasformerà in un congedo anticipato. I suoi piani però vengono stravolti da un terribile serial killer, che cosparge di cadaveri le strade di Milano: una suora lapidata fuori dalle mura di un convento, un prete gettato da una finestra, diverse prostitute scannate con svariate coltellate. Il commissario Maspero verrà aiutato nelle indagini non solo dalla sua squadra, ma anche da un prete che appartiene a un antico ordine, diretto discendente della Santa Inquisizione.
A fare da sfondo la Milano degli ultimi anni Sessanta; perché suor Costanza viene trovata massacrata poche ore prima dell’attentato in piazza Fontana. La sua morte passerà in secondo piano di fronte al folle atto terroristico che sconvolse l’Italia intera e diede avvio agli anni del terrore. La penna di Fabrizio Carcano ne Il mostro di Milano è ottima nel raccontare tutta la fibrillazione che si viveva in quei giorni, non solo in questura; attraverso il commissario Maspero, semplice spettatore di quanto avveniva perché impegnato in un altro caso, assistiamo ai primi arresti, alla lunga notte che si concluse con la morte di Giuseppe Pinelli e al lento logoramento della figura del commissario Calabresi.
Il mostro di Milano non è un semplice giallo, ma quasi un saggio storico-sociale, che però riesce a non perdere la tensione tipica dei migliori thriller. Riuscirà il commissario Maspero a fermare questo astuto serial killer?
Image source: mursia.com