La perdita di un padre può essere un momento destabilizzante, in cui ci mettiamo in discussione come individui e ci interroghiamo sulle nostre relazioni interpersonali. Chi siamo? Come siamo arrivati fino a qui? E chi diventeremo, privi di un figura di riferimento così importante? Il lutto è il motore dai cui prende avvio il nuovo romanzo di Sally Rooney, Intermezzo, edito da Einaudi.
Devo confessare che non avevo mai letto nulla di Rooney. O meglio, avevo tentato anni fa col suo primo romanzo, Parlarne tra amici, ma lo avevo abbandonato. A posteriori, terminata la lettura di Intermezzo, posso dire che probabilmente non era il momento adatto, perché con questo ultimo romanzo ho scoperto una scrittrice superlativa. Capisco perché sia considerata dal pubblico e dalla critica un’autrice generazionale, che parla ai e dei millenials. Ha un mondo di descrivere le relazioni, la quotidianità, le aspettative che tutti noi abbiamo dalla vita, in maniera incredibilmente realistica. Riesce a dare voce ai nostri sentimenti e ai nostri pensieri.
Ma torniamo a Intermezzo. I protagonisti sono due fratelli, Peter e Ivan. Peter ha trentatre anni, è un affermato avvocato di Dublino. Un uomo di bell’aspetto e di belle parole, che si destreggia fra due relazioni. Da un lato l’amore della sua vita, Sylvia, ex storica che lo ha lasciato a seguito di un terribile incidente che le preclude la possibilità di avere rapporti sessuali. Un amore quindi ormai platonico, di mente e di spirito. Dall’altro invece la carne, viva e giovanissima, di Naomi, studentessa ventitreenne. Inizialmente, quello con Naomi, sembra un rapporto economico più che amoroso (Peter la aiuta a sbarcare il lunario), ma col tempo i sentimenti tra i due si complicano. E poi c’è Ivan, il fratellino di Peter. Un impacciato genio, campione di scacchi. Fra i due ci sono dieci anni di differenza e si sentono tutti, due generazioni diverse a confronto. In occasione di un torneo fuori città, Ivan conosce una donna, Margaret, più grande di lui e divorziata, e si innamora perdutamente.
L’intermezzo, in musica classica, è quel momento, esclusivamente strumentale, eseguito dall’orchestra tra un atto e l’altro. In effetti il romanzo di Rooney ha l’andamento di un’opera teatrale, con apici di tensione e momenti più distensivi. Non a caso, il titolo originale in inglese, è appunto Intermezzo. Peter, Ivan, Sylvia, Naomi, Margaret sono personaggi indimenticabili e veramente realistici. Vi stupirete della profondità di analisi di Rooney, che è in grado di sviscerare tutta la complessità delle relazioni umane, lasciandovi comunque con un barlume di speranza.
Image Source: Einaudi
