Premetto che ho sempre amato i jeans skinny. Come è accaduto a tanti della mia generazione, me ne sono innamorata i primi anni delle scuole superiori e da lì non li ho più lasciati. Tuttavia, durante un cambio dell’armadio, ho realizzato quanto questo modello di jeans non mi faccia più realmente sentire a mio agio, e guardandomi intorno ho percepito quanto questa sensazione sia in realtà il riflesso di quella che definirei una “transizione” di stile.
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, ma anche la moda non è da meno. Sappiamo bene infatti quanto gli stili che sembravano essere stati accantonati in un angolo riescano di punto in bianco a ritornare in auge, ed è quello che nel mondo dei pantaloni in denim sta accadendo con gli anni ’70 e ’90. Tra vita bassa e modelli straight, la parola d’ordine è comfort. Non più sacrificati nei jeans skinny che, se da un lato certamente evidenziano la gamba grazie all’effetto “seconda pelle”, dall’altro danno del filo da torcere alla comodità, senza contare che, come tutti i capi attillati, impattano in maniera negativa sulla circolazione. Si dice quindi addio alle forme in evidenza ed all’inevitabile focus sul corpo per abbracciare lo spazio e giocare con i tagli.
In questo la pandemia ha avuto senza dubbio un ruolo da protagonista: dopo mesi di comodità, perché rinunciarci per tornare alla costrizione? Questo pensiero si è declinato anche e soprattutto nell’abbigliamento, ed ecco quindi che nelle vetrine dei negozi sono sempre meno le offerte di jeans skinny a favore di modelli a zampa, a campana, mom, boyfriend e tantissimi, da scegliere in base alla propria forma del corpo ma soprattutto alla libertà che ci fanno percepire. Stiamo quindi per mettere un punto all’epoca dei pantaloni skinny? Pare proprio di sì, e nemmeno con tanto dispiacere.
Ma cosa fare di tutti quei jeans skinny che abbiamo nell’armadio? Le opzioni sono diverse: possiamo tenerli da parte in attesa che ritornino in auge (perché fidatevi, ritorneranno), donarli in beneficenza o decidere di venderli su una piattaforma di vintage o second hand.
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