Anni Quaranta. Un amore impossibile tra un ragazzo di quattordici anni e una giovane donna di ventisei. Lui studente in un collegio gestito da religiosi, lei una suorina che si occupa di dare ripetizioni di latino. Da qui prende avvio il romanzo di cui vi parlerò questa settimana, intitolato La cattiva strada e scritto nel 1987 da Sébastien Japrisot, pubblicato di recente nel nostro paese da Adelphi. Una cattiva strada inevitabile, che i due intraprendono mano nella mano consapevoli che li porterà verso il rifiuto della società e la dannazione della fede. La cattiva strada è ambientato nel sud della Francia, dove la Seconda Guerra mondiale si vive come una cosa lontana, voluta e vissuta da altri. Indifferente a quanto accade nel mondo, Denis, il protagonista maschile di questa storia, inizia la scuola. Animo inquieto, gli capita spesso di essere punito e dover trascorrere ore supplementari a scuola. Un giovedì, quasi per caso, non ha nessun castigo da scontare e si reca, insieme ai suoi compagni, nel vicino ospedale per prestare qualche ora di volontariato, tenendo compagni ai malati. Sarà qui che scambierà le prime ingenue parole con suor Clotilde. Immediatamente Denis si innamora di quella voce candida e di quel viso gentile. Diventerà una studente modello, in modo da potersi recare tutti i giovedì in ospedale e poterla rivedere. Al contrario, nell’animo di suor Clotilde il sentimento prende lentamente corpo. All’inizio vede in Denis un ragazzo come tanti, solo bisognoso di qualche attenzione in più. Piano piano però lui riuscirà a fare breccia nel suo cuore: nascerà un affetto simile a quella materno e solo più tardi scoppierà la passione. Suor Clotilde riuscirà a scoprire tutto l’ardore e la femminilità che per troppi anni è stata castigata sotto un velo, per volere della famiglia. La cattiva strada racconta un amore puro, luminoso. Sébastien Japrisot ha la maestria di non indulgere nello scandalo e di elevare questo sentimento a un livello di superiore purezza, il tutto racchiuso in una scrittura magistrale, paragonabile a quella dei grandi classici. La realtà circostante, fatta di insegnanti, genitori, preti e suore, persone comuni additerà e condannerà questo amore. Ma la risposta risolutiva è contenuta nell’epigrafe iniziale:
Credi nel tuo Dio se puoi, ma credi soprattutto nella vita. Se la tua vita dimentica il tuo Dio, tieniti stretta la vita. Se il tuo Dio ti impedisce di vivere, abbandona il tuo Dio.
Un grande scrittore. Una storia raffinata. Un’ottima casa editrice.
Image source: adelphi.it