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La levatrice di Nagirév: un’epidemia omicida

by Diletta Cecchin
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Questa è la storia di alcune donne che hanno iniziato ad uccidere. Ad uccidere soprattutto gli uomini. Uomini che le opprimevano, le picchiavano, le segregavano, le obbligavano a innumerevoli e pericolose gravidanze. È la storia di alcune donne che si sono riunite e ribellate, sotto la guida di una di loro, una levatrice. Sabrina Zuccato nel suo primo romanzo, La levatrice di Nagirév, pubblicato da Marsilio, si è ispirata a un fatto realmente accaduto in Ungheria, durante gli anni Venti del secolo scorso, e che è stato definito da alcuni storici un’epidemia omicida.

La levatrice di Nagirév

Nonostante la predominanza delle figure femminili, La levatrice di Nagirév si apre con un personaggio maschile. Zsigmond Danielovitz è un reduce della Prima guerra mondiale. Sopravvissuto al conflitto che gli ha rubato una mano, ora è capitano del corpo di polizia. In questo suo nuovo ruolo, è chiamato ad indagare sulla morte di un’anziana contadina. Il corpo della donna è stato rinvenuto completamente nudo, sulle sponde del fiume Tibisco, vicino alla cittadina di Nagirév.

Immediatamente Danielovitz comprende che a Nagirév sta accadendo qualcosa di sinistro, e decide di indagare più a fondo. Probabilmente il rinvenimento del cadavere della contadina con è che l’ultimo episodio di una lunga serie di scomparse e morti sospette. A Nagirév il progresso non è mai arrivato. Si tratta di una paesino di campagna povero, in cui lo straniero è guardato con sospetto, le donne affrontano una vita durissima, di povertà e violenza.

La levatrice di Nagirév

Sabrina Zuccato, come accennato all’inizio, ha riscoperto un fatto di cronaca realmente accaduto è ha composto un’opera che è a metà strada tra il giallo e il romanzo storico. I fatti raccontati ne La levatrice di Nagirév sconvolsero un’intera comunità e riuscirono ad attraversare addirittura l’oceano, arrivano sulle colonne dei giornali statunitensi. Quello che più colpì l’immaginario collettivo non furono i fatti in sé, ma il capovolgimento dei ruoli. Infatti furono le donne ad uccidere gli uomini, a vendicarsi, trovando un metodo geniale che permise loro di rimanere impunite per più di un decennio. La levatrice di Nagirév è un romanzo intenso, che vi terrà col fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Image Source: Nerdpool.it

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