“Prima che mia moglie diventasse vegetariana, l’avevo sempre considerata del tutto insignificante. Tuttavia pur non avendo attrattive speciali, non presentava nemmeno particolari difetti, e quindi non ci fu ragione di non sposarci”. Con queste parole prende avvio il romanzo di Han Kang, La Vegetariana, pubblicato in Italia da Adelphi.
Yeong-hye, protagonista del racconto, a seguito di un sogno spaventoso in cui si è vista ricoperta di sangue, prende una decisione: smettere di mangiare carne. Un cambiamento all’apparenza comune, condiviso nel mondo da molte persone, che però stravolge totalmente gli equilibri famigliari. Questa scelta, dalle conseguenze devastanti, viene affrontata in tre lunghi capitoli, da tre punti di vista differenti: il marito, il cognato e la sorella.
Il marito di Yeong-hye non accetta la ribellione della moglie, donna calma e sottomessa alle decisioni dell’uomo di casa. All’opposto il cognato, che sviluppa una profonda attrazione sessuale nei confronti di Yeong-hye. Infine la più enigmatica di tutte, la sorella, che solo all’apparenza non intuisce le ragioni di Yeong-hye; deve semplicemente scavare nel loro comune passato di bambine, figlie di un padre violento, per sollevare il pesante velo di incomprensioni.
È indispensabile leggere questo romanzo inserendolo nel contesto in cui è stato scritto: la Corea del Sud. Si tratta di una società ancora fortemente maschilista, nonostante il repentino boom economico e il benessere diffuso, in cui le donne sono prima sottomesse ai padri, e poi ai mariti. Inoltre in Sud Corea le persone che decidono di diventare vegetariane sono poche e vengono mal viste dalla comunità, creando scandalo e sospetto. Inevitabilmente di questo substrato risente l’autrice; dalla scelta alimentare di Yeong-hye derivano ben presto disturbi quali l’anoressia e la bulimia, come se non fosse possibile avere una sana alimentazione vegetariana, che sfociano poi in comportamenti schizofrenici: la protagonista si identifica totalmente in una pianta.
La vegetariana è un romanzo complesso, che ci consegna una scrittrice fino ad ora sconosciuta in Italia, vincitrice del Man Booker International Prize 2016, il più importante riconoscimento letterario inglese per la narrativa tradotta. Han Kang ha dovuto scrivere a mano questo romanzo, a causa di una lesione al polso che le impediva di utilizzare la tastiera del pc. Probabilmente anche per questo è riuscita a riversare una grande forza artistica nella protagonista, donna capace di ribellarsi alle convenzioni di un intero paese.
Image Source: sito Adelphi Edizioni