Sei ricca, famosa e affascinante. Un algoritmo americano ti ha definito la donna più bella del mondo. Ti chiami Maria Cristina Palma, sei la moglie del primo ministro, cosa mai potrà andare storto nella tua vita? Ce lo racconta Niccolò Ammaniti nel suo nuovo romanzo, La vita intima, edito da Einaudi. Attesissima novità del 2023, di cui vi avevo annunciato l’uscita in un precedente articolo.
La protagonista de La vita intima è una first lady da cliché. Maria Cristina passa le sue giornate tra personal trainer, parrucchieri, prove abiti ed eventi ufficiali. Ha un passato affastellato da lutti: orfana di madre, ha perso l’adorato fratello durante un’immersione nel mare Egeo ed è vedova del primo marito, il suo grande amore, morto a causa di un incidente stradale. Tutto questo ha velato il suo sguardo, tanto che i media l’hanno ribattezzata Maria Tristina.
La monotonia delle sue giornate, però è interrotta da un incontro. Ad una festa, Maria Cristina ritrova Nicola Sarti, un ex fidanzato. Nicola era un amico del fratello di Maria Cristina. I due erano stati insieme durante una vacanza in barca, la stessa vacanza che costò la vita al giovane ragazzo. Un incontro frutto del caso o della premeditazione? Perché sarà proprio Nicola, ad inviare sul cellulare di Maria Cristina, un video destinato a cambiarle la vita per sempre.
Gli amanti, come me, dei libri di Ammaniti attendevano questo nuovo romanzo da ben otto anni. Ovviamente le aspettative erano altissime. Di conseguenza la delusione è stata enorme. Prima di contestare un libro, mi faccio sempre una domanda: chi sono io per criticare? Chi sono io per sconsigliare la lettura di un libro, in questo caso, addirittura, di Niccolò Ammaniti? Una domanda a cui un’amica ha risposto: sei una lettrice. Di conseguenza, proprio come lettrice, vi dico: La vita intima non regge il confronto con le precedenti opere dello stesso autore.
Ammaniti ci aveva abituato a personaggi realistici, profondi, dalle vite dinamiche e drammatiche. Personaggi da amare, da odiare, con cui gioire e commuoversi. Tutto questo qui manca. Da Maria Cristina, al marito Domenico, all’ex fidazato Nicola Sarti, fino al Bruco (metà social media manager e metà santone), il libro e una sequela di macchiette stereotipate, prive di spessore. Anche la storia narrata è a tratti banale, a tratti irrealistica. Solo alla fine, nelle ultime quindici pagine, si può trovare un colpo di scena degno dell’autore. Ma le restanti 285 pagine? Una delusione.
Dal titolo, La vita intima, si capisce che Ammaniti vuole riflettere sulla pervasività della rete e dei social, che ci privano della nostra sfera personale, appunto intima. Ma questa riflessione, presente anche in altri romanzi, come Tutto per i bambini di Delphine De Vigan, qui rimane abbozzata, in superficie. Stessa cosa vale per altre tematiche come il revenge porn o la violenza sessuale, a cui si dedicano tre paginette, senza approfondire le conseguenze che l’atto ha avuto su chi l’ha subito. Non ci resta che attendere altri otto anni e tenere le dita incrociate per il prossimo romanzo.
Image Source: Getty Images