Ognuno di noi ha un piacere casalingo segreto. Stendere accoppiando i calzini e i colori delle mollette. Riempire la lavastoviglie con millimetrica precisione. Lavare le fughe delle piastrelle del patio con l’idropulitrice. Io, personalmente, adoro passare lo swiffer! Lo trovo pratico, maneggevole, silenzioso, agile. Adesso fanno anche i panni umidificati dalla duplice soddisfazione: raccogli la polvere e pulisci il pavimento! Le cure della casa, il nuovo romanzo di Stefania Bertola, pubblicato da Einaudi, parla anche di queste piccole godurie domestiche.
La protagonista de Le cure della casa è Lilli, una donna di quarantotto anni, rimasta disoccupata. Grazie a un appartamento lasciatole in eredità da una zia, il cui affitto le garantisce un introito mensile, Lilli decide di non cercare un nuovo lavoro. La sua occupazione sarà gestire la casa, a cui si dedicherà anima e corpo. Ovviamente Lilli incontra lo sconcerto del marito Francesco e della madre, una femminista sessantottina, che ha sempre visto nel lavoro la principale via di emancipazione femminile. Non capiscono come Lilli possa ritirarsi dalla vita attiva a soli quarantotto anni. Eppure questo è il suo sogno da sempre: fare la casalinga. Occuparsi della casa vuol dire anche raccogliere un immenso sapere, che si eredita di generazione in generazione. Mai pulire i vetri contro sole. Come usare l’ammoniaca. Come organizzare una dispensa. Per far sì che queste nozioni non vadano perse, Lilli decide di scrivere un libro, che consegnerà in eredità alla figlia Iris.
Da quando però ha intrapreso la carriera da casalinga, Lilli ha un tarlo nella testa: che fine ha fatto Noemi, una compagna delle elementari che sembra scomparsa nel nulla? Sono infatti state Noemi e sua mamma e trasmetterle l’amore per le faccende di casa. Decide quindi di avviare un’indagine personalissima e strampalata per andare alla ricerca della sua amica. Le cure della casa è un romanzo ironico, leggero, senza pretese da grande letteratura, ma che vi farà sorridere.
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