L’autunno 2015 va pazzo per lo stile Schneider, l’attrice di Ultimo tango a Parigi.
È il 1972 quando Maria Schneider diventa famosa con lo scandaloso film, regia del grande Bernardo Bertolucci, che ha segnato a fondo un’intera generazione, grazie alla straordinaria capacità di dare vita alle sue insofferenze, alla volontà di trasgressione, al desiderio sempre più forte di uscire dagli schemi, guadagnando una propria indipendenza nei confronti di un esasperato ed esasperante conformismo e degli ormai abusati miti borghesi.
Il film ha dato forma ad infinite controversie suscitando polemiche, reazioni di sdegno e forti critiche negative a causa dell’esplicito erotismo che permea l’intera pellicola, frutto delle fantasie sessuali del regista stesso e dello stretto rapporto creatosi sul set con l’attore protagonista Marlon Brando. Proprio le prestazioni erotiche della coppia protagonista Brando-Schneider, costarono al film svariate denunce e censure, non solo in Italia, che lo portarono ad essere “condannato al rogo”, e lo stesso regista subì una sentenza per offesa al pudore, con perdita dei diritti civili per cinque anni.
Maria Schneider aveva una testa riccia e disordinata, pantaloni a zampa, cappello a falde larghe, stivaletti e 20 anni portati con graziosa sfrontatezza.
A Cannes nel 1975 si presenta in bianco e nel 1980 in completo maschile con la cravatta.
Nell’eterno ritorno dei Seventies (ne abbiamo parlato qui e anche qui) Chloè ha mandato in passerella un doppiopetto che sembra preso dal suo guardaroba, come il maxicappotto e i soprabito bordato in pelliccia, oggi di gran tendenza.
È anche un modo per ricordarla, Maria Schneider, icona di stile che non voleva essere trasgressiva, ma lo è stata, che voleva vivere a pieno la vita.
