Cile 1985. Dittatura di Pinochet. Una tenuta agricola che, di generazione in generazione, è gestita da sole donne. Un uomo al confino politico. Questi sono gli ingredienti che Marcela Serrano riesce ad amalgamare alla perfezione, creando un romanzo senza fronzoli, duro come un pugno nello stomaco.
Dopo tre anni di attesa, la scrittrice cilena torna in Italia con “Il giardino di Amelia”, edizioni Feltrinelli. Il romanzo si apre con un funerale; immediatamente, però, siamo riportati nel passato. È il 1985, in Cile comanda la terribile dittatura: molti uomini e donne vengono arrestati e torturati, spediti al confino politico in territori desolati del paese. La stessa sorte tocca a Miguel Flores, sospettato di svolgere attività rivoluzionare, ed esiliato a La Novena, costretto a vivere in una capanna. Ma subito arriva in suo soccorso doña Amelia, proprietaria della terra che porta il suo stesso nome, ereditata dalla madre, che a sua volta l’aveva ricevuta dalla nonna, fino a ripercorre un’intera generazione di donne. Amelia apre il suo cuore e la sua casa a Miguel Flores, che inizialmente la disprezza: in lei vede tutti i privilegi contro cui da anni lotta. Tuttavia, col tempo, questa donna speciale riesce a fargli cambiare idea. Apparentemente Miguel Flores è il protagonista. In realtà intorno a lui ruotano una serie di figure femminili, che l’autrice ci fa conoscere attraverso gli occhi di Miguel. Incontriamo Sybil, cugina e migliore amica di Amelia, donna forte ed indipendente. E poi Mel, figlia di Amelia, che prova un odio viscerale,inizialmente incomprensibile, per Miguel. Scopriamo queste donne attraverso pagine e pagine di dialoghi serrati, attanaglianti, che tengono davvero il lettore incollato alla pagina.
Questo romanzo non è pura finzione. Marcella Serrano, nella presentazione della sua opera, spiega: «Mi sono ispirata alla storia di mia madre, che durante la dittatura di Pinochet, diede accoglienza a un confinato nella sua tenuta di campagna. Questi terreni furono della mia famiglia per molte generazioni e mia madre, morta da poco, me li ha lasciati». Infatti un tema costante, che si ritrova in tutto il romanzo, è il legame con la terra e la casa.
Un romanzo che sta riscuotendo il successo della critica e dei lettori, e che ci riporta alla Serrano di un tempo, capace di indagare nell’animo umano.
Image Source: Feltrinelli