Il Marocco è terra di fascino e misteri, colori, profumi e scorci indimenticabili. In compagnia di Giulia e Lahssen, travel blogger e fondatori di @Maroccoperdue, abbiamo avuto il piacere di scoprire qualcosa di più sulla loro attività e sul Marocco più vero (trovate qui l’intervista), ma c’è un altro aspetto estremamente importante di questo Paese che spesso passa ingiustamente in secondo piano. Stiamo parlando dei rituali legati alla cura di sè, alla bellezza e al benessere, valori di cui il Marocco ne è profondamente impregnato. Inizia così la seconda parte del nostro viaggio, e con i racconti di Giulia e Lahssen ci lasciamo coccolare e condurre in un percorso fatto di tradizione, religione, cultura e puro relax.
- Il rituale dell’hammam è forse uno dei rituali di bellezza più conosciuti. Ci raccontate in cosa consiste esattamente e perchè è tanto amato?
Immagina una stanza di vapore caldo, in cui appena entri capisci che ti rilasserai. Immagina di essere accolta dal profumo dell’acqua di rose e dei fiori d’arancio, ed il silenzio del relax. Immagina di sentire lo scroscio dell’acqua calda, di essere nuda e pronta per essere coccolata in un trattamento di benessere speciale e romantico insieme al tuo partner. Questo è ciò che accade nelle spa marocchine, spesso accompagnato da un bel massaggio in coppia. Quello, invece, ti cui ti parlo adesso è il vero hammam tradizionale marocchino. Quello che si fa almeno una volta a settimana, spesso il giovedì, per prepararsi all’importante venerdì di preghiera. Dove uomini e donne sono ovviamente separati. Quello in cui le amiche si ritrovano per parlare e si riuniscono in un attimo di benessere. L’ho provato per la prima volta a Marrakech, accompagnata dalla mia amica Houda. Senza di lei, non avrei saputo da dove iniziare!
Infatti l’hammam tradizionale marocchino consiste in diversi passaggi: il primo è il savonage, dove si applica il sapone nero su tutto il corpo per eliminare le impurità. Dopodiché, passato un po’ di tempo tra i vapori caldi e le chiacchiere, si scrubba la pelle con forza con l’kiss, il guanto ruvido: rimarrai sconvolta da quanta pelle morta! Ci si risciacqua, spesso a vicenda, con secchiate d’acqua calda e si passa al ghassoul, argilla profumata che addolcisce corpo, capelli e viso. Di nuovo risciacquo e poi olio di argan per idratare. È un’esperienza autentica e vera, che ti fa entrare in contatto con la cultura e la quotidianità del Marocco. Inutile dire una volta uscite dall’hammam (alcune persone ci stanno anche per 4 ore!) ci si sente davvero rigenerate.
- Uno dei prodotti di bellezza più famosi del Marocco è l’olio di argan: quali sono i suoi usi ed i suoi benefici principali?
L’olio di argan è il prezioso oro del Marocco. È incredibile osservare le donne dell’argan, sedute per terra, lavorare instancabilmente queste noccioline a mano tramite il rha, lo strumento in pietra da cui si ricava la pasta, chiamata malaxage. Per ottenere 2 litri d’olio servono circa 50 ore di lavoro, quindi il suo prezzo così elevato è ben giustificato. Se il ricavato è di colore scuro e denso, significa che la mandorla è stata tostata in precedenza e quindi l’olio si usa a scopo alimentare, per inzupparci il pane, condire il cous cous e per preparare l’amlou, che insieme a mandorle e miele diventa il goloso burro di arachidi berbero da spalmare sul pane. Quando l’olio di argan è color oro è destinato ad uso di benessere. Le donne lo utilizzano spesso dopo l’hammam, sia sul corpo per rendere liscia la pelle, sia sui capelli per donare lucentezza e forza. Insomma, qualsiasi sia l’utilizzo che se ne fa, l’olio d’argan è una vera e propria coccola.
- Ci raccontate di più sull’henné e sulle decorazioni che vengono realizzate su mani e piedi?
L’hennè è conosciuto principalmente per i tatuaggi semipermanenti, ma non è l’unico uso che se ne fa in Marocco. Sono davvero affascinanti i decori a mano libera che si fanno su mani e i piedi delle donne. Di solito si dipingono per la cerimonia nuziale, in occasione di feste e come simbologia di protezione. Questi tatuaggi hanno vari significati: ad esempio, i germogli indicano un nuovo inizio e la fertilità, i fiori esprimono felicità e gioia, mentre le foglie mostrano la devozione. Qualche giorno fa ho conosciuto parte della famiglia del mio compagno di Meknès e le zie hanno chiamato una nekacha per tatuarmi: questo è stato il loro speciale benvenuto. L’utilizzo estetico maggiormente diffuso è quello che riguarda i trattamenti e le tinte per i capelli. Infatti, oltre a donare colori decisi in modo naturale e a lunga tenuta sulle chiome, ravviva e rinforza la radice.
- Passiamo ora all’abbigliamento: quali sono gli abiti e gli accessori tradizionali, e quale di questi dobbiamo assolutamente portare a casa come ricordo dopo un viaggio in Marocco?
Curiosità: sapevi che le donne marocchine, durante il loro matrimonio, cambiano fino a 10 abiti? Esistono gli eleganti caftan, i jellaba per uscire tutti i giorni o i tachkita per gli eventi importanti. È incredibile la minuziosità con cui questi abiti vengono ricamati e decorati a mano, dando vita ad opere d’arte, quasi sempre in abbinamento con l’hijab, il velo per il capo. Il Marocco è anche famoso per la produzione di belgha, le babbucce colorate in pelle che trovi nei souk. O, comunque, qualsiasi accessorio in pelle o lana. Come ricordo di viaggio consiglio sicuramente di acquistare gioielli. Lo stile marocchino è inconfondibile, molto fine e versatile. Spesso l’artigiano ha storie legate al materiale con cui viene prodotto da raccontarti: che siano pietre o argento decorato a mano, oppure proprio per l’utilizzo tradizionale che si fa di quel gioiello.
- Abbiamo compreso che la bellezza e la cura di sé sono elementi molto sentiti in Marocco. Quali sono le principali differenze rispetto all’Occidente a livello non solo estetico, ma anche culturale e sociologico?
Verissimo: in Marocco l’amore per il benessere e la cura di sé è molto sentito. L’approccio che si ha è totalmente naturale. In Marocco si utilizzano solo prodotti naturali per la cura, da quelli raccontati prima, fino al trucco. Acquistare di negozio in negozio per creare in casa maschere e creme è come un rituale!
L’identità della donna marocchina varia da zona a zona grazie anche ad abiti tradizionali diversi, che conservano gelosamente le proprie caratteristiche e storie affascinanti. Quando vedi una donna vestita di bianco in Marocco, significa che ha perso il marito e si vestirà così per 40 giorni. E, viaggiando da nord a sud, vedrai come uomini e donne si vestono in modo completamente differente, anche in base agli eventi ed ai giorni. Il Marocco è un Paese in cui si respira libertà ed è bellissimo ascoltare ragazze fiere di indossare l’hijab e di coprirsi. Qui il corpo coperto non è per obbligo come molti pensano: è per la concezione di amore per se’ stesse, il proprio privato e la propria religione.
Il racconto di Giulia e Lahssen ci ha mostrato quanto il Marocco sia ricco di tradizioni che si tramandano, storie da raccontare e cose da imparare, e di come la loro avventura alla scoperta del Paese permetta loro di scoprire ogni giorno pezzi nuovi di questa cultura, così avvolgente e che profuma di fiori d’arancio. In attesa di farci accompagnare alla scoperta di queste usanze incredibili nel loro posto del cuore, continuiamo a viaggiare ogni giorno insieme a loro attraverso @Maroccoperdue, e li ringraziamo infinitamente per aver condiviso con noi questi racconti così veri e dal preziosissimo valore culturale.