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Mi fido di te: cosa finisce nei nostri piatti?

by Diletta Cecchin
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«Mangia, bimbo bello, mangia, pensai. Avevo riconosciuto la confezione. Il produttore era un mio cliente. Ogni mese lo rifornivo di alcuni quintali di ovoprodotto. Il proprietario della ditta non aveva mai fatto domande sulla qualità del prodotto ma il prezzo e l’assenza di etichette sui contenitori spiegava già tutto».

mi fido di te

Così inizia il romanzo di cui parleremo questa settimana, Mi fido di te, scritto a quattro mani da Massimo Carlotto e Francesco Abate, e pubblicato da Einaudi.  
Mi fido di te è un giallo-non giallo alla tipica maniera di Carlotto, che in sé contiene temi legati alla stringente attualità, caratteristici di Abate. La vicenda ruota intorno al mondo delle adulterazioni e delle contraffazioni alimentari. Il protagonista è Gigi Vianello, un rampante imprenditore veneto, proprietario di un ristorante di lusso a Cagliari, il Chez Momò, facciata indispensabile per riciclare soldi che provengono da affari disonesti. Ma anche una casa per Vianello. Il luogo dove può nutrirsi con tranquillità, perché tutto ciò chemi fido di te gli viene presentato nel piatto è stato attentamente selezionato e controllato: pesce appena pescato, acqua frizzante scozzese, olio extravergine d’oliva di altissima qualità… Infatti nessuno come il protagonista di Mi fido di te è consapevole delle porcherie che spesso si acquistano nei supermercati o si ordinano nei ristoranti. Cibi avariati o di scarsissima qualità che vengono ripuliti, etichettati, imbustati e presentati al cliente finale soddisfatto di poter risparmiare qualche euro. Gigi Vianello ha costruito la sua fortuna proprio su questo tipo di business illegale. Farine provenienti dall’est Europa, destinate ad uso agricolo, e vendute a stabilimenti alimentari. Prodotti scaduti a cui viene sostituita la data sulla confezione. Formaggi, olio, peperoncino, pomodori, vino… qualsiasi tipo di prodotto può essere alterato. Nonostante questo lavoro fatto di nefandezze e vera e propria spazzatura, Vianello è un maniaco dell’ordine, della pulizia e del controllo. Convito di essere arrivato a un certo successo proprio grazie a quelle che considera doti organizzative, non si aspetterebbe di poter perdere tutto a causa di una leggerezza amorosa. E invece è proprio quello che gli accadrà. Una scrittura affilata e schietta, un personaggio disonesto e ammaliante, convinto di farcela sempre e comunque, ma che sarà tradito dal proprio passato. Mi fido di te è un romanzo che vi farà riflettere, vi sorprenderà e a tratti vi disgusterà, perché nulla è lasciato all’immaginazione. Massimo Carlotto e Francesco Abate puntano il dito contro alcuni tipi di industria alimentare, che cercano il profitto a tutti i costi, anche a scapito della salute dei clienti. Ma vogliono anche raccontare un mondo fatto di consumatori poco attenti, pronti ad acquistare qualsiasi cosa.
Un romanzo da leggere per diventare più consapevoli!

Image Source: Einaudi – Unsplash

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