Si è da poco conclusa la Milano Fashion Week Primavera – Estate 2024 e stiamo ancora finendo di prendere appunti sulle tendenza moda della prossima stagione. Il capoluogo meneghino si è vestito a festa per un’intera settimana, facendo da teatro a mostre, eventi, sfilate e spettacoli di ogni genere. Ma che cosa vogliamo ricordare di questa edizione della MFW, che cosa ci ha particolarmente colpito? Ecco i nostri highlights!
I/DEAL – Breast Cancer Fundraising Fashion Show
Un evento che sicuramente merita menzione, quello che ha inaugurato la Milano Fashion Week il 19 settembre: si tratta di I/DEAL – Breast Cancer Fundraising Fashion Show, organizzato da Art+Vibes, con il patrocinio di Camera Nazionale della Moda Italiana e il supporto di Camera Moda Fashion Trust. Il format era stato presentato per la prima volta nel 2017 a New York da Cancer Couture, piattaforma multimediale che si propone di cambiare il modo di pensare al cancro al seno attraverso l’arte. L’evento di beneficenza ha avuto come location il Foyer dell’Aula Magna dell’Università Bocconi, e a indossare le creazioni di dieci stilisti selezionati da Camera Moda Fashion Trust non sono state modelle, ma venti donne che con questa malattia convivono o hanno adottato misure preventive.
I proventi della sfilata e delle donazioni saranno devoluti alla Fondazione Ieo – Monzino e alla fondazione Piemontese per la Ricerca del Cancro. Un modo per affrontare la malattia non più in silenzio, ma uscendo allo scoperto e creando una community con le armi della creatività. La moda offre bellezza, e la bellezza è un’arma potente, inclusiva: la bellezza salverà il mondo, scriveva Dostoevskij, e forse è davvero così.
Benedetta Barzini
Si può sfilare anche ad 80 anni e con i capelli grigi, come ci ricorda Benedetta Barzini. La prima top model italiana ha sfilato per la stilista Daniela Gregis, che ha presentato una collezione a tema viaggio, inteso come ritorno in un posto familiare, dove essere semplicemente se stessi.
Benedetta Barzini debutta come modella nel 1963 a Roma per Vogue America ed entra così a far parte di quella costellazione di icone degli anni ’60. Negli anni ’70 abbraccia da militante la causa femminista, diventando docente e contrastando attivamente quel sistema che riteneva responsabile dello sfruttamento del femminile. Musa, modella, ribelle e anticonformista, Benedetta Barzini ci insegna che bellezza non coincide con gioventù e che il fascino batte il tempo.
Mostra Kelly Morphose
L’iconica Kelly di Hemès è diventata protagonista di una mostra al secondo piano della boutique della maison francese in via Montenapoleone. La retrospettiva, aperta al pubblico, ha voluto celebrare il modello famosissimo del brand reinterpretandolo nel mondo del gioiello: erano presenti la borsa gioiello e l’intera capsule di bracciali, ciondoli e orecchini legati ad essa. La Kelly, con la sua architettura trapezoidale, i due cinturini, una chiusura, un lucchetto e un portachiavi, è la protagonista di una giocosa decostruzione. Un audace omaggio dell’universo della gioielleria. Disegnata negli anni ’30 da Pierre Dumas e consacrata ad oggetto del desiderio da Grace Kelly negli anni ’50, questa borsa non smette di far parlare di sé.
Ovviamente, in questa settimana della moda gli spunti sono stati molteplici e non è stato facile selezionarne solo alcuni. Le sfilate ci hanno suggerito tante innovazioni e spunti, perché la moda non deve solo calare dall’alto i suoi modelli, ma è davvero vincente quando ci ispira e ci fa sognare.
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