Ci si è spesso interrogati sul valore dell’arte, intesa in tutte le sue molteplici sfaccettature, nei tempi contemporanei, ma soprattutto dopo questi due anni particolari, in cui la pandemia ha messo tutti a dura prova e inginocchiato letteralmente il mondo artistico e chi ci lavora. Siccome l’argomento mi sta molto a cuore, voglio condividere con voi il punto di vista di Alex, Presidente dell’associazione Millennium 82, che si occupa di progetti audiovisivi sul Lago di Como, territorio in cui nasco e al quale appartengo.
- Ciao Alex, come nasce l’associazione Millennium82 e qual è il suo legame con il territorio?
Ciao Federica e un saluto a tutti lettori e, soprattutto, lettrici di The Fashion Attitude. Dunque a farla breve, cosa non facile, dal 2005 pratico la passione del videomaking e mi diletto a realizzare cortometraggi. Inizialmente la cosa era nata più come un passatempo tra amici e non veniva seguita, o gestita, con minuziosità e ardore, come facciamo ora, tant’è che i primi video realizzati sono stati più degli esperimenti che dei “prodotti” completi. Poi credo sia scoccato un qualcosa di profondo tra me e questa passione: potrei definire il mio approccio al cinema indipendente come una lunga storia d’amore fatta di alti e bassi ma che continua, tutt’ora, a regalarmi delle forti emozioni. Questo mi ha spinto a crederci così tanto da riunire altre persone convinte e testarde come me a rendere quello che prima era un gruppo anonimo di persone che si trovavano sporadicamente in un garage a divenire associazione a tutti gli effetti, di cui tutt’oggi sono il presidente. Da qui nasce la Millennium82, che da poco è divenuta anche circolo Arci, e le cose sono cambiate in un crescendo continuo, sia in fatto di numeri di iscrizioni (ad oggi siamo più di 50 associati) sia in fatto di qualità dei nostri progetti. Il legame che abbiamo con Como e il territorio che ci circonda è molto forte. A differenza di quanto si possa pensare, Como è una città che è ricca di movimenti e iniziative legate al mondo del volontariato e della cultura in generale, credo che il problema principale sia la scarsa curiosità da parte del pubblico di informarsi e curiosare, ostacolo molto evidente anche in altre città e regioni d’Italia. Noi abbiamo imparato ad amare la correlazione tra i nostri bellissimi paesaggi e il loro valore estetico e suggestivo a livello visivo, dalle valli alle montagne, dai paesini di provincia al centro storico e soprattutto con il lago, che è sempre stato un po’ la cornice di molte nostre storie.
- Qual è la genesi di ogni vostro progetto audiovisivo?
La follia, la voglia di raccontare storie che si balenano nel nostro cervello. Millennium82, a detta di molti che ci conoscono, è una piccola fabbrica dei sogni, noi cerchiamo con tutte le nostre forze di dare libero sfogo alle esigenze dei nostri ragazzi di voler fare arte. Non parlo solo di corti, videoclip o fiction, Millennium82 è anche fotografia, e arte grafica, è composizione musicale, è teatro. Noi cerchiamo di trovare gli spunti giusti per poter dare il via a un’idea che in origine presentiamo seguendo dei criteri di aggregazione e condivisione, perché il nostro punto forte è il gioco di squadra. Ce la caviamo anche presi singolarmente ma se siamo uniti siamo inarrestabili. Attenzione, non sto dicendo che siamo perfetti o che ci arroghiamo il diritto di sentirci più bravi degli altri, noi abbiamo uno spirito di aggregazione ben diverso, da noi non si tratta di “fare il progetto” e basta, noi viviamo tutta una serie di esperienze di contorno che ci aiutano a instaurare dei legami tra di noi, come le cene e gli aperitivi dopo il set, o il weekend fuori porta per realizzare altri progetti in trasferta o banalmente per stare insieme e fare team building. Quello che conta è la voglia e nel volontariato è tutto.
- Quale pensi sia il ruolo dell’arte al giorno d’oggi?
Io posso parlarti dal mio punto di vista e dalla mia esperienza di vita. Tra i miei parenti, amici e conoscenti c’è sempre stato il pensiero che fare arte sia sempre stato un modo per evitare di far fatica e di lavorare chinato con la schiena a pezzi, in fabbrica, in un negozio o in qualsiasi altro posto. Sono molteplici le forme d’arte esistenti e il modo in cui si esprimono che non è facile esprimere un giudizio generico. Oggi molti si sentono artisti in maniera alternativa e strampalata magari, piazzandosi davanti ad una webcam o facendo successo come influencer sui social. Non c’è una vera e propria via di mezzo sai? Ognuno vive l’arte come meglio crede, io so solo che di arte si può vivere, ma devi davvero far fatica per acquisire prestigio e riconoscenza. Sia che tu voglia fare l’attore, il regista, il pittore o il cantante il lavoro e lo studio che dovrai affrontare sarà arduo ed estremamente competitivo, non per nulla in pochi ce la fanno. Esiste poi un altro modo di essere artisti, quello che io prediligo, essere felici di quello che puoi fare con quello che hai a disposizione, con le persone e le realtà che ti circondano, che non vuol dire accontentarsi ma aprire gli occhi perché spesso quello di cui si ha bisogno è davvero a portata di mano e l’arte vive di momenti, istanti, sono le emozioni che ci danno il carburante per continuare ad andare avanti e se si riesce a usare la propria creatività e fantasia mescolando ingredienti come la condivisione e l’umiltà con la curiosità e la voglia di crescere i risultati possono essere strabilianti. Mi auguro che un giorno si arrivi a concepire l’arte in questo modo anzi, spero lo stiano incominciando a fare tutti in questo periodo storico, perché ne abbiamo bisogno ora più che mai. L’arte non va mai sottovalutata, perché è quella che ti spinge ad andare al cinema o al teatro, quella che ti fa pagare gli abbonamenti alle piattaforme streaming video, quella che ti porta in posti meravigliosi dove sorgono musei, mostre, e concerti indimenticabili, l’arte è questo e molto altro ancora, ricordiamocelo.
- Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere una professione nel settore audiovisivo?
Credete sempre in voi stessi, anche quando nessuno crede in voi. Io quando andavo in giro con la mia camera da quattro soldi per il paese dove vivevo la gente mi prendeva in giro e i miei coetanei mi deridevano. Per le mie scelte ho rotto con molti amici e trovato pochi compromessi con l’amore, ma una cosa è certa non mi sono mai pentito di nulla. Se credi in un obiettivo perseguilo, punto. Ritagliati del tempo per studiare, provare, sperimentare. Cercate sempre di attingere da chi ne sa più di voi e abbiate sempre l’umiltà di non sentirvi mai arrivati. Valutate sempre se e come far divenire questa passione un lavoro, senza fretta e senza rischi, ma con decisione e determinazione. Posso dire questo, poi la fortuna, il tempo e le circostanze sapranno fare tutto il resto, ma una cosa è certa: farete un viaggio meraviglioso, dove la cosa più incredibile non sarà la metà ma il tragitto che percorrerete a cui sarete grati.
- Quali sono gli obiettivi futuri dell’associazione?
Ti dico che vorrei che tutti i ragazzi della Millennium possano trovare la loro dimensione e il loro spazio, avere l’opportunità di poter inseguire il proprio sogno, e anche per tutti coloro che arriveranno in futuro. Spero che la nostra associazione possa divenire un punto di riferimento per tutti coloro che volessero imparare a praticare determinate passioni o apprendere tecniche che diano opportunità nel mondo del lavoro. Vorrei aprire il cassetto e realizzare tutti i progetti che ho scritto, perché da quando sono in Millennium mi sembra che di tempo ne ho sempre meno e vorrei spenderlo nel creare e costruire qualcosa di artistico ogni giorno della mia vita. Il resto non lo voglio sapere, arriverà quel che deve arrivare, ma ti rubo solo alcune righe prima di concludere dicendo che se i nostri ragazzi fossero più consapevoli del loro valore riuscirebbero a fare qualunque cosa, su questo non ho dubbi ed è a loro che dedico questa intervista, visto che sono parte integrante della mia vita.
Io credo che l’arte debba permeare tutti gli aspetti della nostra vita, non per una sua intrinseca utilità, ma per la sua indiscussa bellezza: l’arte, in tutte le sue forme, fa bene al cuore. Grazie Alex per aver condiviso con noi la tua esperienza!