Infinite sono le singole storie che ruotano intorno al secondo conflitto mondiale. Storie di sofferenze, di morte, ma anche di speranza, amicizia, coraggio. I tedeschi, e noi italiani insieme a loro, ci siamo macchiati di colpe che indelebilmente rimarranno incise nella Storia. Fra i crimini minori, minori esclusivamente perché non hanno comportato la morte di essere umani, troviamo il furto di opere d’arte. A partire dal 1943, durante la ritirata, i tedeschi hanno portato con sé, rubandole o col benestare di funzionari fascisti, numerose opere d’arte. Intorno a questo fatto storico ruota il romanzo di Franco Faggiani, intitolato Non esistono posti lontani e pubblicato da Fazi. Pensate che solo nel luglio del 2019, il Vaso di fiori di Jan Van Huysum, trafugato dai soldati della Wehrmacht, è stato restituito alla galleria degli Uffizi, dopo anni in cui se ne erano perse le tracce (qui potete trovare la storia del dipinto). Franco Faggiani si è fatto ispirare da questa e da molte altre vicende simili, per costruire la finzione letteraria di Non esistono posti lontani, un libro a metà strada tra il romanzo storico e il racconto d’avventura.
Aprile 1944. Roma sta vivendo gli sconquassi degli ultimi mesi di conflitto. Tutti vivono tappati in casa, per paura delle ronde naziste e fasciste. Anche l’archeologo Filippo Cavalcanti, un nome una garanzia, raramente si avventura per le strade della capitale. Vive tappato in casa, tra libri e la sua gatta, fino a quando il Ministero per cui lavora lo incarica di una missione importante. Deve recarsi a Bressanone per controllare che un carico di opere d’arte diretto in Germania sia conservato con cura. Si tratta ovviamente di un incarico punitivo, che Cavalcanti si è meritato a causa delle sue posizioni platealmente antifasciste. Arrivato in Sudtirolo, conosce Quintino, un ragazzo ischitano che è stato mandato fra le montagne al confino politico. Il professore troverà in Quintino un fedele alleato e insieme fuggiranno con le opere d’arte, per salvarle dal furto tedesco e riconsegnarle al legittimo proprietario: il popolo italiano. Filippo Cavalcanti e Quintino sono una coppia fenomenale. La saggezza del primo e la praticità del secondo, gli permetteranno di passare indenni attraverso le linee nemiche, compiendo un viaggio che all’inizio sembrava folle. Non esistono posti lontani è un romanzo dolce e potente. Vi sembrerà di essere alla guida del camion con cui i due protagonisti traggono in salvo opere d’arte dall’inestimabile valore. Con loro fuggirete da Bressanone, attraverserete la Svizzera, il Piemonte, la linea gotica e raggiungerete Roma appena liberata. Conoscerete partigiani, bambini e donne in fuga dal conflitto, soldati nazisti, fascisti e americani. Un libro che è un viaggio e sicuramente non vi annoierà!
Image Source: Shutterstock